1. Il ricatto (5) -La famiglia riunita-


    Data: 06/01/2019, Categorie: Incesti Autore: Elena Anele, Fonte: EroticiRacconti

    Stringevo lo smartphone e non avevo il coraggio di guardare quel filmato. Non sapevo che fare. Trovai la forza di premere il pollice sull'allegato e lanciare il video. Erano immagini confuse, buie, evidentemente catturate da una videocamera nascosta, di quelle che riprendono anche in assenza di luce. Tutto era scuro e tendente al verdastro. Al centro della scena c'era un letto vuoto. Niente dell'arredamento mi era familiare. Dopo venti sencondi di nulla assoluto entrò in scena una figura femminile. Indossava dei leggins e una canottina ma era impossibile stabilirne il colore visto il night-vision. Iniziò a spogliarsi. Si tolse gli abiti e il reggiseno e li appese con cura al servo muto di fianco al letto. Riconobbi quella chioma bionda. Era mia figlia Giorgia. Ne ebbi la conferma quando si voltò verso la telecamera e potei vederla bene in faccia. Il filmato doveva essere stato registrato mesi prima poiché l'abbigliamento era estivo. Il suo petto nudo era magnifico e indossava un paio di mutandine che le mettevano in risalto il fondoschiena. Quel porco di Lorenzo doveva averle piazzato una microcamera nella stanza per spiarla come aveva fatto con me. Seguì uno stacco temporale del filmato. Giorgia era sdraiata sul letto, senza lenzuola. La prospettiva aveva il suo punto di fuga dall'alto e quasi frontalmente. Ero curiosa e inquietata di vedere il resto. La vidi rovistare in un cassetto ed estrarne un oggetto. Inizialmente non capii bene cosa fosse ma nonostante la mia scarsa ...
    ... esperienza in materia mi resi conto che si trattava di un vibratore o uno di quei falli in lattice reperibili nei pornoshop. Giorgia iniziò ad accarezzarsi sopra gli slip succinti. Ora indossava una maglietta e non era più a seno nudo andava a tastarselo sotto il cotone del pigiamino. Si sfiorava con dolcezza e m'imbarazzava molto assistere a questa scena rubata alla sua intimità ma sentivo anche che fosse il mio dovere di madre capire ciò che Lorenzo voleva comunicarmi. Volevo proteggerla dalla perversione con cui aveva corrotto me, sua madre. Altro salto temporale del video e ora le mutandine erano calate fino a metà coscia e il fallo in lattice entrava e usciva con ritmo sostenuto mentre Giorgia si contorceva nel piacere dell'amplesso simulato. Al termine del video fui presa da una sensazione di solitudine e inadeguatezza. Forse avevo sbagliato tutto con Lorenzo ma la scena che avevo appena visto era quotidianità in molte camere da letto sebbene siano ancora molte le persone che reputino la masturbazione un atto "impuro" o biasimevole. Tuttavia quel filmato poteva senza dubbio essere oggetto di minaccia da parte di mio figlio. Se lo avesse diffuso avrebbe posto Giorgia in una posizione assai imbarazzante. Inoltre, pensai, con questa padronanza della microtecnologia probabilmente aveva raccolto altri video e altre immagini con definizione maggiore o molto più spinti. Non sapevo che fare, ero assai preoccupata. Mi sentivo solissima e d'impulso andai verso la vetrinetta dei ...
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