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Il ricatto (5) -La famiglia riunita-
Data: 06/01/2019, Categorie: Incesti Autore: Elena Anele
... liquori e iniziai a versarmi del Martini secco. Ne bevvi tre bicchieri prima di stramazzare sul divano, illusa per qualche ora dall'alcol di avere liberato la mente. La domenica la trascorsi in uno stato di semi-depressione. Non avevo voglia di alzarmi, di uscire, di chiamare nessuno. Poi tornò Paolo e mi vide fragile e impaurita e (come sempre) seppe confortarmi. Mi parlò a lungo di come ultimamente mi vedesse in "difficoltà" e mi consigliò di parlare con una psicologa visto che io continuavo a dirgli che andava tutto bene ma ero evidentemente poco credibile. Non so come mi convinse ad andare fuori a cena nel mio ristorante preferito e accettai anche se, pur non avendo mangiato quasi nulla, avevo poco appetito. Invece la serata mi fece bene. Parlammo del Natale e dei nostri ragazzi che sarebbero tornati per qualche giorno. Lui sarebbe stato a casa in vacanza in quel periodo e questo alleviò i miei timori dati dalla presenza di Lorenzo. Mi gustai il filetto ai porcini e ci andai piano col vino e ritrovai il mio aspetto migliore e un po' di colore. Paolo sapeva sempre distrarmi e tirarmi su. Quella notte dormii benissimo abbracciata a lui ma nessuno dei due prese iniziative a letto. Nei giorni seguenti Lavorai distrattamente a un progetto che stavo portando avanti da settimane. Nonostante i miei sforzi era impossibile non pensare a mio figlio e a quanto sarebbe stato "impegnativo" averlo in casa. Giorgia arrivò sabato 22. Le avevo preparato la stanza in maniera accogliente. ...
... Abbiamo una casa molto grande con qualche locale poco utilizzato ma le due camere dei miei figli sono rimaste sempre come loro le hanno lasciate. Da brava chioccia mi era sempre piaciuto conservare loro un "nido" sotto il nostro tetto. Quando si presentò nel vialetto le corsi incontro e l'abbracciai. Era bellissima, con la pelle quasi dorata dal sole di montagna e un taglio di capelli un po' più corto dell'ultima volta che ci eravamo viste. Aveva due guance leggermente paffute che impreziosivano il suo viso dolcissimo. Avevo sempre avuto un debole per il suo sorriso con le fossette. Fece qualche battuta sul fatto che in Italia faceva più freddo che in Svizzera e allora le proposi una bella cioccolata calda con un goccio di rum e l'uva sultanina. Nel pomeriggio la portai fino in città, a Milano, per vedere le luci e i mercatini di Natale. Ci divertimmo molto anche se di tanto in tanto, guardandola, avevo un flash-back di lei, sola nella sua stanza, al buio, che si "toccava" e dovetti concentrarmi per allontanare quelle immagini dai miei pensieri. Il giorno dopo era domenica e aspettavamo Lorenzo. Giorgia aveva impegni per gran parte della giornata con i suoi vecchi amici e sarebbe rientrata per cena. Mio figlio arrivò in tarda mattinata accompagnato (a sorpresa) da una ragazza che ci presentò come la sua girlfriend e si chiamava Matilda. Doveva essere sua coetanea a giudicare dall'aspetto. Non ci aveva avvisati dell'ospite e non avevo preparato una stanza in più. Provai un certo ...