1. Il collare - Cap.4


    Data: 07/01/2019, Categorie: Zoofilia Autore: SBD, Fonte: EroticiRacconti

    ... altro modo... Ringhiai una seconda volta. Non ero abituato a farlo, ma l'aspetto e la mole di Ged, furono sufficienti a spaventare a morte la povera ragazza, che scattò all'indietro. Balzai oltre di lei, anticipandola e chiudendo al porta col sedere. Ringhiai ancora, abbassandomi sulle zampe. Potevo leggere lo sconcerto sul suo viso. Mi spiaceva spaventarla certo, eppure ero soddisfatto di riuscirci cosi bene e così facilmente. "Geeed! Buono bello ..." Il tono della sua voce era incerto, protese il palmo della mano abbassandosi sulle ginocchia. Le saltai addosso. Non avevo ancora riflettuto bene sulla cosa, ma la mole di Ged era veramente ragguardevole. Probabilmente, anzi, certamente, quel cane sarebbe stato in grado di sopraffare pure me, fossi stato ancora nel mio corpo. Essere Ged, dopotutto era un po' come essere un energumeno con un coltello alla cintola. Intimidiva, l'avevo notato con gli ospiti che frequntavano la villa. Solo la famiglia lo vedeva come un cucciolone buono e gentile. Sveta era sotto di me, sopresa e atterrita. Non si muoveva, a stento respirava. Annusavo la sua paura, il sudore nervoso che cominciava a sgorgare dai pori. La guardai incuriosito ruotando la testa. Lo iterpretò come un segno che il gioco fosse finito e provò a liberarsi. Ringhiai nuovamente, poi feci scattare le mascelle come per morderla, una finta ovviamente. Ora era veramente terrorizzata. Abbassai il muso, annusandola, poi leccandole la faccia, il collo. Non aveva quasi trucco, ne ...
    ... profumo, altra prova della sua bellezza genuina. Tremava. Lasciai scivolare il suo collo da cigno dentro la mia bocca, ci stava tutto comodamente. Sentivo la giugulare pulsare rapida sotto la lingua. E' strano dirlo, ma quella sensazione di potere mi esaltava, mi eccitava. Non avevo mai provato nulla del genere. Sarebbe bastato poco, pochissimo ... Ma che dico? In fondo io non volevo far male a nessuno... Mi ritrassi. Lei sembrava ancora più pallida di come era di solito. Mi resi conto di essermi realmente eccitato, sentivo la pesante erezione di Ged sporgere sotto la pancia. Lei la notò con la coda dell'occhio, incapace di distogliere lo sguardo da quelle fauci che a momenti non le stavano per spezzare il collo. D'un tratto sentii qualcosa sfiorarmi, un movimento sotto di me. Delle dita, fredde, esitanti, toccarmi, carezzarmi la pancia. Lo sguardo di Sveta era ancora fisso sulla mia bocca ansante. Sentii la sua mano avvolgersi attorno al mio cazzo, era ghiacciata. Rimasi immobile a guardarla. Avevo capito cosa stava facendo, volevo che continuasse. Ogni mio movimento o reazione avrebbe potuto farla desistere, quindi mi forzai a non fare nulla. Prese a farmi una sega. Rapida, sbrigativa. Avrei voluto farla rallentare, non avevo idea di come dirglielo però. Eppure avevo io il controllo, no? Portai il muso sopra la sua faccia, fermando a pochi centimetri dalla sua bocca. Si bloccò, in attesa della mia prossima mossa. Leccai le sue labbra e il mento, poi mi ritrassi. Una piccola ...
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