L'Università fuori sede (CAP 6)
Data: 07/01/2019,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Pensionato
L'UNIVERSITARIA FUORI SEDE (Cap. 6) Per due settimane non li sentii, rifiutai due chiamate dell'agenzia; risposi solo quando sul display comparve il numero di Antonella ( vedere cap.li precedenti n.d.a.):” Perché non rispondi?” “Guarda che una esperienza di quel genere che mi avete fatto vivere te e Sergio basta ed avanza, non sono portata per quelle cose...” “Povera santarellina....!” “Se vuoi restare mia amica lascia perdere e dì a Giorgio che sono disponibile solo per cose serie. Ciao, ma noi non ci perdiamo di vista eh!”. L'occasione mi si presentò due giorni dopo: si avvicinava il weekend, non avevo alcun programma in vista, mi squillò il telefono e comparse il numero dell'ingegnere: sentii una stretta allo stomaco e, per la verità, anche più giù: “ Ciao ingegnere devo guardarvi il bimbo?” “Niente bimbo, Sonia, è dai nonni; ma, se vuoi è richiesta la tua presenza. Sei molto piaciuta a mia moglie, solo che questa volta sono presenti anche due miei amici, che vorrebbero partecipare ai nostri giochi. Che ne pensi?” “Se sono puliti e della vostra classe, non ho problemi” ed intanto sentivo che mi stavo bagnando (accidenti), non avevo nemmeno tentennato un poco, per farmi desiderare: ero proprio disposta a tutto per quei due? “Ti debbo informare, seguitò Giovi, che i miei due amici sono un poco violenti e a loro piacciono giochi un poco pesanti.” “Tipo?” “ Tipo bondage estremo, uso di fruste e costrizioni varie: te la senti?” “Laura ( la moglie n.d.a.) che ne dice?” “ Di lei ...
... non ti fidare, parteciperà ma non dalla tua parte, hai capito?” Debbo confessare che nelle mie fantasie erotiche che mi attraversavano la mente mentre nel mio letto mi davo piacere da sola, l'essere umiliata da uomini, ma soprattutto da donne, mi eccitava: ohi senza accorgermi mi stavo toccando, quasi fosse un telefono erotico, e quindi acconsentii con la condizione che se le cose si fossero spinte troppo avanti avrei potuto dire basta. “Come sempre Sonia, come sempre, ma ci sarebbe ancora una richiesta: non hai per caso un'amica a cui piacerebbe unirsi a noi?” “Forse, ti farò sapere! Ciao, bacio.” Avevo pensato ad Anto che chiamai subito; le spiegai sommariamente la faccenda, enfatizzando non poco la bellezza della coppia e la loro lealtà. All'inizio era titubante, ma trascinata dal mio entusiasmo, alla fine accettò. Puntuali il sabato sera arrivammo davanti al cancello della villa dell'ingegnere, che ci accolse con il suo solito sorriso un poco ambiguo, ma che mi piaceva tanto; ci fu una prima sorpresa: ci bendò e, prendendoci per mano, ci accompagnò lungo il vialetto: dalla direzione presa capii che non stavamo entrando in casa ma ci aveva introdotto in una dependance a lato della villa: non potendo vedere mi affidai agli altri sensi: c'era nell'aria un buon odore di cera profumata ed una musica dolce , si sentivano alcune persone parlare sottovoce; riconobbi subito la voce di Laura che mi presento a quelli che probabilmente erano gli ospiti di cui mi aveva parlato Giovi: ...