L'Università fuori sede (CAP 6)
Data: 07/01/2019,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Pensionato
... di me, ambedue avevano in mano una frusta, di quelle con una serie di strisce di pelle (tipo gatto a nove code) e presero a passarla sulle nostre fighe aperte, prima quasi accarezzandole, dandomi dei brividi che percorrevano la mia schiena; anche il petto di Anto si alzava e si abbassava in modo affannoso, segno che stava godendo del massaggio, ma poi passarono a colpi un poco più forti, fino a costringermi a mordermi le labbra per non urlare, mentre la mia amica senza pudore urlava, si contorceva mettendo in mostra tutte le sue nudità e fu quindi con sorpresa che la sentii miagolare. “Dai, colpisci ancora più forte, dai!” “E te, mi si rivolse il mio boia, non mi preghi di colpirti più forte?” Prese la frusta e dalla parte del manico me la infilò nella figa, strappandomi un sospiro di piacere e lasciò che le strisce di pelle penzolassero fra le mie cosce. Si avvicinò Laura, con due morsetti uniti da una catenella, con questi strinse i miei capezzoli, dandomi un dolore che si propagò fino alla figa, non contenta con l'indice prese a tirare la catenella acuendo, se possibile, la mia sofferenza. Il dolore era grande, ma anche il piacere, non riuscivo a capacitarmi come riuscissi a sopportare tutto quello che mi stavano imponendo: probabilmente stava emergendo il mio lato masochista. Si avvicinò l'altro uomo che mi sfilò dalla figa il manico della frusta, impregnato dei miei umori, me lo passò sulle labbra:”Porco, gli dissi, forza fai di me quello che vuoi, ti piace vedermi ...
... soffrire? Ma sappi che sto godendo !!” Vidi passargli negli occhi un lampo di puro sadismo: infilò tutta la sua mano nella mia figa mi si avvicinò alla bocca mi ordinò di aprirla e ci sputò; non me lo aspettavo, ma approvai la sua iniziativa e ingoiai la sua saliva. Intanto proseguiva nel suo fisting, che mi portò all'orgasmo. Dalla mia posizione non riuscivo a vedere bene Anto e quello che le stava capitando, ma sentivo le sue grida intervallate a miagolii di piacere, probabilmente anche lei subiva, ma al tempo stesso, godeva. Giovi rimaneva un poco in disparte come se non gli piacesse lo spettacolo, o non volesse partecipare, mentre Laura si munì di un fallo di gomma di dimensioni notevoli se lo assicurò ai fianchi con delle cinghie, e si diresse verso Anto; sentii la mia amica gridare e poi : “Dai spaccami il culo, troia, te che sei abituata a riceverlo adesso puoi vendicarti!” “Nessuna vendetta, voglio darti il piacere che ho io nel prenderlo a mia volta nel culo!” La mia croce di sant'Andrea poteva essere anche capovolta, con me legata, e così mi ritrovai a testa in giù con la bocca all'altezza del cazzo del mio aguzzino, che non attese nemmeno un attimo, lo tirò fuori e me lo ficcò fino in gola, facendomi quasi soffocare, ed intanto mi schiaffeggiava la figa che era spalancata all'altezza della sua di bocca. Da quella posizione vidi Laura che estraeva dal culo di Anto il dildo, si avvicinò a me, scansò l'uomo e prese il suo posto infilandomi in bocca quel pezzo di gomma che ...