Io la mia ragazza e mio cugino in grecia
Data: 08/01/2019,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: benves
... di fortuna.
A Milano aveva trovato lavoro in una palestra dove faceva l'insegnante di body building.
Iniziammo da subito ad avere un’ intesa particolare.
Lui mi confessò più volte di essere felice e di avere una ragazza troia.
Ella, uguale alla madre rispettiva, nello spirito e nel corpo, era carinissima.
Bionda con gli occhi azzurri, un visetto da madonnina ma troia fino in fondo nell’anima.
Quando io dico troia ad una donna intendo farle un complimento.
Mi diceva che nelle sue fantasie c’ era di farla scopare da uno sconosciuto, e di poterla spiare addirittura senza che lei lo sapesse.
Ma era fedele, e non voleva farlo.
Gli domandai se lui glielo avesse proposto, mi rispose affermativamente, ma era ancora giovane ed insicura.
Credeva di essere l’unica così trasgressiva.
Certo che a quell’età, diciannove anni quasi venti, non si conosce il mondo ed ancor meglio non si conosce la nuova diffusione della libertà sessuale e dell’ esibizionismo.
Ma andiamo per gradi.
Mio cugino era venuto a trovarmi, ovviamente passava tutto il suo tempo con noi, tanto che era difficile trovare un attimo di intimità.
La mia lei ha un appartamento nel mio paese.
Quindi sfidando tutto e tutti io spesso mi fermavo a dormire da lei lasciando mio cugino a casa.
Le nostre notti erano infuocate dalla fantasia di fare un triangolo.
Io le ripetevo dei nomi di ragazzi che conoscevamo e che le facevano la corte e lei si eccitava al pensiero di essere ...
... posseduta da loro.
“Senti le sue mani sulle tette mentre io ti fotto …”
“Adesso mentre me lo succhi immagina che lui ti tocchi la fica e ti lecchi quelle meravigliose tette da troia …..”
“Siiii sono la tua troia e voglio scopare con due cazzi ….”
E la scenetta proseguiva tutte le sere.
Una sera le chiesi se poteva uscire nuda sotto il vestito.
Aveva una gonna leggerissima molto lunga ma di quelle simili ai “Pareo”, cioè con uno spacco laterale.
Non si vedeva nulla certo ma lei nella sua vecchia castità si sarebbe sentita peccatrice, quindi era tanto.
Sarebbe bastato staccarle il laccetto che faceva la fasciatura di quel pareo alla vita per averla al naturale.
Mi piaceva l’idea di saperla nuda mentre tutti la credevano imbustata.
Le si vedevano i capezzoli dal corpetto celeste, ed anche per quello si sentiva nuda.
Non era abituata.
Quel poco tempo che mio cugino stette in paese parlammo molto.
Ipotizzammo anche di passare l'estate assieme, l'idea era di andare in Grecia, la crisi economica faceva sì che fosse abbordabile come prezzi e la bellezza del luogo era tale da non lasciarsi scappare l'occasione low cost.
Proposi la cosa ad Elena, da prima (non so se fece finta o meno) parve scocciata di condividere le vacanze con mio cugino poi, improvvisamente, cambiò atteggiamento.
Solo dopo capìì il perché, il suo interesse verso di lui era aumentato e la mia proposta costante di vederla condivisa con un altro uomo stava fermentando in ...