Io la mia ragazza e mio cugino in grecia
Data: 08/01/2019,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: benves
... …… e che ti si avvicinasse toccandoti la fica mentre mi succhi il cazzo …… ”
Era allo spasimo. ” Giura di non voltarti e di immaginare intensamente mio cugino ….”
Ansimava come non mai.
Ma fece cenno col capo quasi sapesse.
A quelle parole Michele fece il primo passo, e si avvicinò toccando le cosce e le chiappe a Elena. Fece un sobbalzo sgranando gli occhi e guardandomi intensamente.
Io le accarezzai il viso e le feci un sorriso con dolcezza.
Anche lui era in gamba, la accarezzava soltanto.
Poi lei guardò nel vuoto per ascoltare le sensazioni di un altro sulla pelle.
Le accarezzai le spalle ed il collo.
Lui scese sotto le ascelle ed arrivò alle tette.
Le sue tette, meta ambita da moltissimi, se le palpava quasi fossero le uniche cose che cercasse.
A lei piaceva, ma ancora non aveva allontanato la tensione.
Poi si addolcì, socchiuse gli occhi alle sue sempre più pressanti mani, e si riprese in bocca il randello che aveva poc’ anzi abbandonato.
Michele si tirò fuori il cazzo, appoggiandolo fra le chiappe di lei.
Poi mi guardò come se cercasse un consenso nei miei occhi.
La prese per i fianchi e gli strusciava l’ asta fra le mele.
D’ un tratto lei si alzò, prese le due verghe in mano.
Le maneggiò come se fosse incerta sul da farsi.
Si voltò verso Michele, si sedette su di me infilandosi nella fica il mio randello, toccò i fianchi nudi del ragazzo, mentre io vedevo dallo specchio la scena dal davanti.
Lei mi voltava le ...
... spalle.
Dolcemente si allontanò per togliersi definitivamente il vestitino.
Poi lo accarezzò sui fianchi.
La sua asta puntava dritto in faccia alla mia lei, e dallo specchio scorsi un suo sguardo da puttana rivolto a lui, ed un sorrisetto da troia prima di infilarsi senza toccarlo il cazzo in bocca coprendolo fino alla base.
Se lo avvicinava ed allontanava dal viso toccandogli i fianchi con quelle mani affusolate e quelle unghie femminili.
Mentre io la scopavo da sotto.
Mugolii su mugolii partirono dalla sua bocca, ed io stentavo a tenere dentro il mio sperma.
La fermavo apposta, perché non volevo permettere di terminare così presto.
Poi cambiammo posizione.
Lei mise sotto di schiena.
Lui puntò la cappella alla sua fica, entrando piano, lentamente, con rispetto.
Elena socchiuse gli occhi, assaporando le sensazioni che ogni centimetro di quel randello le stava dando.
Iniziarono a scopare.
Io mi posizionai accanto con i piedi sul pavimento ed il cazzo sulla sua bocca.
Per un po me lo succhiò, poi si concedette alla più ampia e soave tonalità di voce colpita dalle stantuffate del mio cugino venuto di lontano (il dna non è una opinione).
Lui la desiderava, lei pure, e lo sapevano entrambi.
Le sue tette sballottavano per quel poco che potevano su e giù, ed io ci appoggiai il cazzo sopra.
Mi prese l’uccello in mano e iniziò a scorrerci sopra la mano come se dovesse oliarlo.
Mi voltai verso lo specchio, vi notai un intreccio di ...