1. Miele


    Data: 09/01/2019, Categorie: Voyeur Autore: beast, Fonte: EroticiRacconti

    ... arrivato. Era un cliente un po’ strano ma non fastidioso, le ragazze raccontavano che a volte invece di scopare come tutti gli altri clienti stava con loro a parlare o si metteva a fare dei veloci ritratti su un blocco di carta da disegno che portava sempre con se. Ma non aveva mai creato problemi e aveva sempre pagato le sue visite, per cui la donna lo trattava come un cliente qualsiasi. Del resto la maîtresse ne aveva viste di tutti i colori in più di trent’anni di onorata carriera e ormai non si stupiva facilmente, per cui quando lui si avvicinò alla sua postazione gli propose senza tanti preamboli una delle nuove arrivate, decantandone la giovinezza e la delicatezza del profilo, sembrava fatta apposta per un grande artista come lui, gli disse ammiccando la donna. Il giovane uomo acconsentì e si avviò verso la scala interna che portava al piano superiore dove le ragazze ricevevano i clienti in piccolo stanzette. Arrivato davanti alla porta di fece coraggio ed entrò. La stanza era piccola e poco illuminata, le persiane erano chiuse e ben poca luce esterna filtrava tra le lamelle di legno. Solo una piccola abat-jour di tessuto rosso gettava una luce giallognola sulla parete. Un letto sfatto a una piazza, con testiera di ferro battuto occupava quasi tutto il locale. La ragazza era seduta ad una piccola toeletta appoggiata alla parete di fronte. Sulle pareti una vecchia carta da parati a motivi floreali scoloriti e una semplice cornice con una dozzinale riproduzione di un ...
    ... paesaggio di montagna. La ragazza, effettivamente assai giovane, era seduta di spalle e il suo volto magro e affilato si rifletteva nel piccolo specchio ovale della toeletta. Indossava un bustino di pizzo nero che copriva a malapena i capezzoli, culotte nera sempre di pizzo, reggicalze e calze di seta anch’esse nere, ai piccoli piedi un paio di ciabattine bordate di boa di struzzo, al collo un nastro di velluto nero completava l’abbigliamento e bisogna ammettere che era alquanto attraente. Si girò e lo squadrò da capo a piedi, lui era immobile, fermo davanti alla porta. La ragazza si alzò e si mise a sedere sul piccolo letto con la schiena appoggiata ai cuscini, contro la spalliera di ferro. “Mi chiamo Miele” disse, “non vuoi venire qui di fianco a me?” Indicando con una mano lo spazio rimasto libero tra le lenzuola non proprio immacolate del letto. Lui non rispose, continuando a guardarla come rapito. Miele non si scompose più di tanto, anche lei come la maîtresse doveva averne viste parecchie. Giusto la settimana prima un cliente le aveva chiesto di posargli i piedi in faccia e si era masturbato mentre lei lo calpestava a piedi nudi. Ferdinando, così si chiamava il giovane artista, si riscosse come da un sogno e le chiese se potesse farle un ritratto. Senza nemmeno aspettare la risposta si tolse il cappotto e lo appese a un gancio sulla parete, prese dalla piccola tracolla il suo prezioso blocco di carta, il mozzicone di matita e si sedette a cavalcioni sulla sedia, usando la ...