Serena la tettona e quel porco del mio amico
Data: 09/01/2019,
Categorie:
Etero
Autore: GiovaOrt
Io e Serena ci eravamo conosciuti qualche anno fa tramite amici comuni, e subito la sua bellezza, la sua simpatia e il suo enorme seno (una quinta abbondante) avevano catturato la mia attenzione. Ve la descrivo: Serena è una ragazza bionda, non molto alta, con due bellissime labbra carnose e soprattutto un paio di tette da urlo. Sin dalla prima notte insieme ho potuto constatare quanto fossero eccezionali quelle bombe: grandi, morbide ma mai flaccide o cadenti; il seno perfetto. Poco dopo esserci messi insieme abbiamo iniziato a convivere, e le nostre notti erano ricche di spagnole e giochini inerenti alle sue tette. Neanche I nostri amici erano immuni al suo fascino, e come biasimarli? Ad ogni minimo movimento quel ben di Dio ballava in modo ipnotico. E a dire la verità, mi piaceva vedere tutti quegli sguardi sulla mia donna: mi eccitavano da matti, e quando facevamo sesso le urlavo di quanto chiunque dei nostri amici avrebbe dato la madre per essere al mio posto. Lei, nonostante fosse una ragazza tranquilla, a sentire quelle parole veniva in maniera incontrollata muggendo come la peggiore delle troie. Quello che vi sto per raccontare è un fatto vero che ha dato il via ad una serie di eventi particolari. Tutto è iniziato l’anno scorso, quando io, Serena e altri cinque amici siamo andati in vacanza in Grecia per un paio di settimane. Nel gruppo di amici c’era Jacopo, un ragazzo grasso e brutto con un atteggiamento tale da farsi odiare dalla maggior parte delle donne con cui ...
... parlava. Serena infatti lo disprezzava e aveva insistito con me perché non venisse, tuttavia alla fine cedette. Nonostante nel gruppo ci fossero altre due ragazze, prevedibilmente per tutta la vacanza I maschi perforarono con gli occhi Serena, sia ovviamente in spiaggia quando in costume regalava a tutti inconsapevoli spettacoli mozzafiato, sia in albergo o nei locali. Io e Serena avevamo una camera tutta per noi, e ogni notte sfogavo l’eccitazione accumulata con scopate lunghissime che terminavano con una sborrata epocale sulle mammellone di Serena. Jacopo più di tutti era ossessionato dal quelle tette: non perdeva occasione di fare battute e le fissava senza preoccuparsi di non essere visto: mancava poco che ci sbavasse direttamente sopra. Coglieva ogni occasione per avere un contatto fisico con la mia ragazza, e chissà come mai finiva sempre per sfiorarle il seno. Un giorno lei gli urlò in faccia di smetterla di toccarla, e lui per tutta risposta, approfittando della mia assenza, le infilo l’intera mano tra le tette, beccandosi un bello schiaffone. Il “dramma” avvenne a causa di un piano intelligentemente preparato da Jacopo. Una sera in cui io ero uscito con un altro amico del gruppo, chiamò nella sua stanza Serena perché aveva “bisogno di aiuto”. Lei, seccatissima, si presentò scazzata e con indosso il vestito con cui aveva intenzione uscire di lì a poco: una scollatura vistosa metteva in risalto la sua straordinaria quinta. Jacopo, superato lo schock iniziale, cominciò: ...