Serena la tettona e quel porco del mio amico
Data: 09/01/2019,
Categorie:
Etero
Autore: GiovaOrt
... cominciò un pompino vorace e violento. Il porco non se lo aspettava, reclinò la testa all’indietro e dovette concentrarsi per non venire all’istante. Serena non conosceva tregua, succhiava, leccava, baciava quel cazzone come mai aveva fatto per me, arrivò addirittura a leccare le palle e l’ano del bastardo, che nel frattempo godeva come non mai. Dopo cinque minuti così, Jacopo decise che voleva di più. “Basta. Alzati.” Confusa, Serena eseguì, staccandosi riluttante da quel cazzo che l’aveva fatta innamorare. “Sei una vera troia. Ma adesso voglio realizzare un sogno. Spogliati. Fammi vedere quelle enormi tette.” La ragazza aveva perso ogni ragione. Si tolse il vestito che aveva accuratamente scelto per la serata ormai sfumata e lo fece cadere a terra. Jacopo boccheggiò. Un corpo come quello non l’aveva mai visto. Le tettone erano a malapena contenute dal reggiseno, e dalle mutandine arrivava un odore che indicava una cosa. Serena si era bagnata. Trionfante, il ragazzo le ordinò ti togliersi tutto, e la mia ragazza finì completamente nuda davanti all’uomo che fino a poco fa disprezzava. Jacopo perse ogni ragione alla vista di quelle tette che aveva sognato per anni e per le quali aveva dedicato innumerevoli seghe; le saltò addosso e cominciò a leccarle, stringerle, morderle mentre la ragazza non riusciva a trattenere dei versi che non facevano altro che farlo arrapare sempre di più. Dopo dieci minuti di leccate, Jacopo si rimise seduto. “Vieni. Devo coronare il sogno. Fammi ...
... una spagnola, troia.” Serena non esitò, si inginocchiò nuovamente e riprese per un attimo in bocca quel cazzone per poi posizionarlo tra quelle montagne di carne. Il porco ansimava, non gli pareva vero. Serena iniziò la sua specialità, la spagnola, strinse il cazzo di Jacopo e cominciò a muoversi lentamente, su e giù, alternando spagnola e pompino prima di cominciare a fare sul serio. La spagnola diventò velocissima, le tettone erano imperlate dal sudore di lei e dai liquidi che uscivamo dal membro di lui. Jacopo stava impazzendo, era meglio di qualsiasi sua fantasia, quelle tettone così morbide ma contemporaneamente dure erano finalmente lì, attorno al suo cazzo. E Serena non si fermava, continuava a far scivolare le tette attorno a quel cazzone, ormai non le fregava più di nulla, voleva la sua sborra, voleva berla, voleva farlo godere. “Troia adesso ti innaffio di sborra!” “SÌ! Sono la tua troia, sborra, sborra, sborrami riempimi le tette di sborra!” Jacopo non credeva alla sue orecchie, quella ragazza sempre precisina che lo disprezzava stava pregando per la sua sborra. Rantolando come un pazzo, finalmente venne. Uno, due, tre, quattro schizzi potentissimi innaffiarono le tette della mia ragazza, ma il cazzone di Jacopo sembrava non volersi fermare. Serena continuò a muovere le tette e altri fiotti di sborra la colpirono. Dopo quasi due minuti di continua sborrata, si fermarono. Serena era letteralmente ricoperta di sborra. Le tettone, il viso, i capelli erano completamente ...