Serena la tettona e quel porco del mio amico
Data: 09/01/2019,
Categorie:
Etero
Autore: GiovaOrt
... bianchi. Il seme puzzolente cominciò a colare ricoprendo anche la pancia e sgocciolò sulle gambe della ragazza. La troia cominciò a leccarsi le mammellone e bere tutta la sborra che poteva, senza nessun ordine dal porco: lei la voleva. Alla vista della tettona che beveva la sua sborra, il cazzone di Jacopo tornò immediatamente duro. Serena se ne accorse e lo guardò negli occhi mentre si ciucciava un capezzolone. “Mi fai schifo. Ma ora io voglio il tuo cazzo dentro di me. Scopami” Jacopo non se lo fece ripetere due volte: la spinse sul letto e cominciò a leccarle la figa fradicia. Ma Serena era decisa: “Non voglio la tua lingua, coglione, dammi il tuo cazzo!” Il porco fu ben felice di ubbidire, nessuno dei due pensò neanche minimamente ad un preservativo mentre Jacopo la penetrò. Un urlo disumano uscì dalla mia ragazza, mai l’avevo sentita urlare così dalla goduria. Cominciarono una scopata selvaggia, lei era assatanata, veniva in continuazione ma esortava il porco a sbatterla più forte, lui nonostante il grasso gli impedisse movimenti eclatanti sfruttava il suo enorme cazzo e riusciva a farla godere. Dopo aver scopato per mezz’ora a pecora, Jacopo la girò e continuò il lavoro, affondando la faccia tra le tettone della mia ragazza che lo strinse a sé e urlò ancora più forte. “FORZA PORCO SBATTIMI, SBATTI LA TUA TROIA, DAMMI QUESTO CAZZONE ENORME, PIÙ FORTE, PIÙ FORTE CAZZO” “Sì troia, ti sfondo! Altro che il tuo ragazzo, vero? Dimmelo. Chi preferisci, troia?” “PREFERISCO TE ...
... COGLIONE, ANZI PREFERISCO IL TUO CAZZONE ENORME, LASCIA STARE QUEL CORNUTO E SBATTIMI” “Sì, è proprio un cornuto quel coglione! Ti sbatto, ti apro in due!” Continuarono ad insultarsi a vicenda e ad insultare me per un’altra ora, scopando sempre più forte e cambiando posizione da pecorina a missionario continuamente. In ogni posizione il porco trovava il modo per dedicarsi anche alle tettone della troia, che apprezzava: “AVANTI, STRIZZAMI LE TETTE, COGLIONE, SONO TUTTE TUE. MORDILE, SÌ COSÌ! PRENDILE A SCHIAFFI, PIÙ FORTE! CRISTO, STO VENENDO” Finché, finalmente, Jacopo la avvertì che stava venendo. “Voglio sborrarti addosso, troia tettona!” “Fallo allora, innaffiami di nuovo!” Il porco sfilò il cazzone dalla figa della mia ragazza e venne copiosamente sulle sue tette e sul suo viso, lei cercò di prenderne il più possibile in bocca. “Ma quanto cazzo sborri, tu non sei umano… neanche nei porno ho visto gente sborrare così tanto, sei fantastico…” Entrambi esausti, rimasero a letto ancora una mezz’ora fin quando Serena si alzò, si vestì e uscì dalla stanza per andare a lavarsi prima del mio ritorno. Jacopo, rimasto solo e ancora nudo, sorrise. Il suo più grande sogno era diventato realtà, e dato quello che aveva detto la tettona, probabilmente non sarebbe stata l’unica volta… Ero nella mia stanza, col cazzo in mano e sborra su di me e perfino sul letto. Era passato un mese dalla fine delle vacanze, e quella mattina, dopo che Serena era andata a lavoro, avevo trovato nella cassetta ...