1. Gordana (1.2)


    Data: 10/01/2019, Categorie: Esibizionismo Autore: senzaidentità, Fonte: EroticiRacconti

    ... sbuffava fuori fiotti di fumo bianco e spiegava che quell'andirivieni per il mondo le occorreva a pagare una certa facoltà d'arte. Non mi pareva una giovane studentessa ma c'è anche chi torna agli atenei in età senile per cui mi tenni l'osservazione e lasciai che proseguisse ad ordinare grappa barricata per entrambi. Adoro la grappa ed adoravo che avesse indovinato anche questo di me mentre mi scherzava tra i capelli. In quell'occasione mi sentii invidioso di chi ha una scioltezza di linguaggio che fa lubrificare le signore dei racconti zozzi, ero inoltre fissato con l'idea di fare lo scrittore quell'estate e quindi parlavo poco e ragionavo tanto per finire di scarabocchiare un fantasy da far leggere a un paio di amiche una settimana prima di questo incontro. Con il risultato di vedermelo tirato dietro. Ma i dispiaceri che mi aveva dato la carta stampata si stavano volatilizzando tra le molecole rarefatte dell'alcool e la carta velina del cencio che indossava lei (non mi aveva manco detto il nome ancora) dalla quale traspariva la cellulite del suo culo. Però a me piace la cellulite, mi sa di usato e provocante e mi eccitano anche le smagliature con il loro tocco di vissuto e strapazzato. Lei stava forse cercando, con tutti quei racconti, di avvicinarmi alla storia della sua anima ma io da primate dotato di cervello che si era ristretto nel suo lavaggio di parole mi ero messo a studiare concentrato la geografia del suo corpo. Adesso tra il ronzio che mi era divenuto la sua ...
    ... voce mista al ritmo delle slot e i flutti dorati della grappa non mi appariva più grossa ma slanciata e importante, quella sua bocca cavernosa mi ricordava una fonte trasparente dalla quale sgorgavano sillabe melodiche e il frastuono dei treni in arrivo e in partenza non lo sentivo nemmeno. Anche lei se ne era andata via con il cervello, mi stava appunto dicendo che si manteneva da sé da quando il suo armeno l'aveva lasciata, e che da quel momento era stata incapace di innamorarsi ancora. Anzi, era diventata cinica, così tanto da scherzare spesso su cose che per gli altri sono orrende oppure intoccabili. Era strano quel suo compagno, da come lo descriveva non rideva mai e parlava ancora meno, non faceva progetti con lei. In compenso era aduso a farle regali costosi e scopare come nessun altro che avesse mai incontrato. Indugiava a leccarle la fica per un tempo che non finiva mai, in qualsiasi posto e momento, per quella sua abitudine calorosa lei aveva preso a usare solo abiti succinti. Accompagnava le parole passandosi il polso lascivamente sopra il consunto strato di tessuto proprio in quel punto. Aveva chiuso gli occhi, accelerato il respiro, io mi sforzavo di discernere se lo rivivesse per me o per i camerieri che venivano a rimboccarci i bicchieri. Disse, raccogliendo per quanto possibile un seno nel palmo della mano, che amava essere palpata sapendo che intorno c'era gente che poteva accorgersi dei traffici sotto il tavolo, nell'ascensore, sui sedili di fondo di un autobus ...