1. Tradizione 2


    Data: 10/01/2019, Categorie: Incesti Autore: Fiumara, Fonte: EroticiRacconti

    ... sarta rimaneva in silenzio a guardare il meraviglioso cazzo di Paolo. “Ma toccalo, se vuoi capire che succede?” stimolò ancora Rosina, resistendo senza scomporsi allo sguardo fulminante di lei. “E che sarà mai? Io quello di Rosario l’ho toccato!” continuò a provocare “E a lui non è dispiaciuto, vero Saruccio?” “E… Donna Rosina, non capisco dove vuoi arrivare?” “Voglio arrivare ad un paio di mutande. E pure loro! Il problema è sapere a quali mutande arrivare!” scoppiarono tutti e tre in una sonora risata. Solo la Uccia rimaneva attonita. “Ma pure tu: che ti sei sognato? Mo’ si spiega tutta quella ansia che c’avevi? Ma che succede? Mi spiegate?” implorò la sarta. “E toccalo e spicciamola, no?” invitò Rosario. “Ma che dici? E tuo padre?” “Sì, come se non avesse già le corna belle! Che lo sa tutto il paese.” “Screanzato! Così parli a tua madre.” Ma rimaneva ai piedi di Paolo e con lo sguardo a quel meraviglioso palo di carne che, anche così, suggeriva di peccare. La mano si mosse lentamente, andando incontro a quel sesso esposto e invitante. Indugiò a mezz’aria; lo sguardo si volse alla ricerca di quello del figlio. “Rimane tutto in questa stanza?” “Tutto! E poi ti raccontiamo il resto, se te lo meriti.” Incuriosì lui. Ci volle un attimo ed il cazzo di Paolo sparì nella bocca di Uccia, anche se un bel pezzo era costretta a lasciarlo fuori, per non affogare. Quel magnifico attrezzo si rissò oltre ogni dire, che Uccia sapeva usare la bocca e non solo quella. Lo estrasse e cominciò ...
    ... a far girare intorno la lingua, dicendo: “Questo sì che è lui, non quello del Pomino mio! Rosario, mi raccomando!” “Tu pensa a spogliarti, mamma. Che quello che succede qua riguarda solo noi!” dicendolo si era abbassato le braghe e proponeva a sua madre di cimentarsi anche col suo, ma la genitrice indugiava. Allora Rosina si inginocchiò e si unì a lei nel leccare il cazzo di Paolo. Uccia strabuzzò gli occhi, ma alla fine parve capire e, voltando leggermente il capo, si imboccò il cazzo di Rosario, sospirando. “Però, Rosina! Anche Rosario mio si difende bene!” “Che ti devo dire, Uccia? Che tutti e due mi spaccano e mi sfiniscono, ma basta poco ed ho voglia di farmeli di nuovo tutti e due?” Rosina si levò e cominciò a spogliarsi. “Tu fai quel che vuoi! Io non ci sto a farli godere con un bocchino, senza averli sentiti come si deve nella fessa e nel culo.” Terminato di spogliarsi, senza dir oltre, strappò via il cazzo di Paolo dalle mani di Uccia e se lo portò nella figa, mordendosi le labbra in quel primo meraviglioso piacere. La Uccia non volle esser da meno: si spogliò rapidamente e, senza pensarci troppo, si offrì al figlio, che, da parte sua, non aspettava altro. “Mamma, hai una fica che sembra un caminetto, per quanto è calda!” “E tu spegnila, che aspetti?” “E no, bella mia! Che tante volte li ho dovuti saziare io da sola questi due. Mo ti mostro io che facciamo.” Se ne uscì la Rosina e, presa una tovaglia, la stese per terra. Paolo sapeva quali erano le intenzioni della ...