Una strana circostanza
Data: 05/10/2017,
Categorie:
Tradimenti
Autore: SICILIANDO, Fonte: Annunci69
... ed io avevo davvero pochissime cose da fare in azienda, e quando come una beffa - puntuale come un orologio svizzero - arrivò l’ennesima chiamata di Claudia per aprire la porta, Flavio andò su tutte le furie dicendole che stavolta poteva andare a fanculo aspettando che rientrasse lui. Non intendeva più accettare questa dinamica folle, che pensava fosse una velata richiesta di attenzioni da quando era sempre più immerso negli impegni lavorativi fino a tarda notte. Sentì bene solo la fine della telefonata, mentre lui le diceva “piangi quanto cazzo vuoi, stavolta sarai tu a prenderla nel culo per quella testa di cazzo che ti ritrovi….. aspetterai il mio rientro stanotte”. Lui sapeva che io avevo sentito tutto, dunque entrai nella sua stanza.
Dati i nostri rapporti, e visto che io non avevo più niente da fare in azienda, dissi che potevo andare io ad aprirle la porta per poi andarmene a casa. Mi veniva di strada e non era un sacrificio così grande. Lui si rasserenò un attimo, mi ringraziò, e sfogandosi un po’ mi disse “che cazzo, non capisce nulla. Ho perso mio fratello-il mio socio e qui è sempre tutto sulle mie spalle, anziché aiutarmi mi rompe le palle con questa stronzata delle chiavi. Non la sopporto più, perché cazzo non si trova un amante che almeno me la tolga un po’ dai coglioni”!!!
Era davvero esausto, stremato da quel periodo nero, ed aveva anche lui bisogno di staccare la spina per un po’. Salutato con affetto mi diressi verso casa loro scrivendo un sms a ...
... Claudia: “stai serena, sto venendo io ad aprire prima di andare a casa. Dammi il tempo della strada”.
La trovai - con mia grande sorpresa - già dentro casa. La loro villetta infatti era accesa e bussando più di una volta, prima di aprire la porta con le mie chiavi, mi chiedevo come fosse possibile che fosse già dentro dopo tutto il casino che aveva creato al telefono con Flavio.
Aprendo la porta la vidi arrivare in accappatoio e con una asciugamano in testa. Era uscita dalla doccia per venire ad aprirmi. Le chiesi con stupore come fosse entrata e lei mi chiese di accomodarmi sul divano per spiegarmi. La invitai ad asciugarsi per bene prima, ma lei mi rispose che non c’era alcun problema.
Seduti sul divano non passò inosservato il suo profumo, la porta del bagno era aperta ed insieme a quello che emanava la sua pelle, c’era un fantastico odore di muschio bianco. Davvero forte ed inebriante. Lei mi chiese se poteva aprirsi liberamente e se quelle quattro chiacchiere potessero restare un segreto tra noi, aveva necessità di parlare con qualcuno che conoscesse bene entrambi per ricevere un giudizio imparziale sulla loro condizione.
Tra una chiacchiera e l’altra si sciolse i capelli liberandoli dall’asciugamano, sfregandoli a volte piano ed altre più energicamente. Così facendo io intravedevo il suo seno, ricevevo il suo odore, e notavo che era anche senza mutande. Sapevo che non era il momento, ma ci sono cose che non si scelgono e io avevo il cazzo in tiro, duro come poche ...