1. La 18enne del conad


    Data: 14/01/2019, Categorie: Etero Autore: Frank721

    ... dopo un attimo di silenzio mi dice: -Sai… una cosa però te la devo dire. Quella battuta sul cono non era granché…- Io scoppio a ridere mentre anche a lei viene da ridere –No, non mi fraintendere, era divertente ma… non usarla più, davvero, lo dico per te-.
    
    Io continuo a ridere mentre scuoto la testa –sì era pessima davvero…-.
    
    -Era divertente però, cioè più o meno… Non lo so, a me ha fatto ridere! Sono uscita dal Conad e mentre camminavo sono di nuovo scoppiata a ridere-
    
    -beh sono contento di averti fatta ridere, almeno… devo aver battuto un record oggi… sono riuscito a rendermi ridicolo, con la stessa ragazza, due volte nel giro di dieci minuti-
    
    - dai la prima non conta… siamo pari per quello…-
    
    Mi volto a guardarla, cercando di non farmi distrarre dalla sua lingua che accarezzava la panna, e dico –che vuoi dire?-
    
    -beh quando ti sei girato a guardarmi il culo, e non fare quella faccia lo so che ti sei girato per quello…-
    
    -no, non il culo! Ammiravo le tue gambe…-
    
    Mi scocca un’occhiata eloquente, inarcando le sopracciglia, mentre una ciocca di capelli biondi le ricade su una spalla
    
    -ok, forse anche per quello… ma non solo quello!-
    
    - ah ah certo… comunque quando ti sei girato a guardarmi… beh io mi ero girata a guardare te quindi… direi che siamo pari…-
    
    -Davvero? Visto qualcosa di interessante?- le chiedo con un sorrisetto.
    
    Non mi risponde subito, mi guarda negli occhi per un istante mentre con la lingua percorre l’intera circonferenza del ...
    ... cono, mentre un leggero sorrisetto le si disegno sul viso –Forse…- mi sussurra –ma io sono una che non crede finché non se ne accerta di persona…-
    
    -Sarei lieto di fugare ogni tuo dubbio, se volessi…-
    
    -È una proposta?- mi chiede lei continuando a leccare il cono. Cerca di fare l’indifferente ma per un fugace attimo stringe le cosce una contro l’altra. Arrossisce vedendo che me ne sono accorto ma fa finta di niente, aspettando una mia risposta.
    
    -No, una sfida…- rispondo io con un sorrisetto eloquente.
    
    Lei resta un momento in silenzio, pensierosa. Si gira a guardare verso la tabaccheria e poi di nuovo me, mordendosi un labbro, indecisa. Il suo sguardo si sposta sulle chiavi dell’auto che tengo ancora in mano, mi guarda negli occhi e mi chiede con voce bassa
    
    –Dove hai la macchina?-
    
    - laggiù, nel parcheggio sul retro… Non si vede dalla strada…-
    
    È ancora indecisa, lo vedo. Mi appoggio allo schienale della panchina, allungandomi mentre distrattamente mi accarezzo il pacco gonfio, in modo piuttosto volgare e plateale. Ma fa il suo effetto. Vedo i suoi occhi ingrandirsi leggermente, per poi distogliere lo sguardo, arrossendo.
    
    Dopo un attimo mi guarda di nuovo negli occhi, una luce di sfida nei suoi mentre si morde il labbro inferiore.
    
    -ok…- mi sussurra.
    
    Ci alziamo insieme dalla panchina senza dire una parola. Lei è nervosa, lo vedo, si torce le mani e continua a guardarsi indietro assicurandosi che nessuno ci veda.
    
    Raggiungiamo a passo svelto la macchina, ...
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