1. Il campeggio della lussuria


    Data: 15/01/2019, Categorie: Etero Autore: Svizzero85

    ... e i boxer per far spuntare come un grosso pupazzo a molla il suo pene che si erse in tutta la sua libidinosa voglia. Lei non perse tempo e con le sue dolci manine afferrò l�asta e prese a masturbarlo. Ora era il suo turno di gemere, Cristina ci sapeva proprio fare, le manine facevano su e giù lungo l�asta scappellando quel grosso pisellone per poi ricoprirlo subito. Lui mentre veniva massaggiato in quel eccitante modo si piegò in avanti e riprese a leccarli e a succhiarli le tette ottenendo così un movimento ancora più entusiasta attorno al suo pene. La sua abilità in breve tempo lo fecero desistere dal ciucciare quell�abbondante davanzale per riadagiarsi in dietro mettendo così in evidenza senza volerlo i suoi addominali scolpiti. A quella vista Cristina non resistette piegandosi in avanti lo accolse tutto in bocca. Con movimento lento e studiato prese a succhiare quel grosso fallo quasi ingoiandolo per poi ritirarlo fuori. Sentiva quella massa di carne dura e bollente profanarle la bocca fino in fondo per poi all�uscita lasciare che la sua lingua prendesse a vorticare sulla sua cappella quasi volesse lucidargliela. Il pompino fu lento e rumoroso e Mauro evidentemente se lo godeva molto incoraggiandola e gemendo liberamente. Lei si sentiva così eccitata, con le tette di fuori, in una tenda, mentre fuori c�era un diluvio, col cazzo di un ragazzo quasi sconosciuto che si faceva strada nella sua boccuccia. Dopo poco sentì le sue mani che le accarezzavano la testa dolcemente e ...
    ... le davano il ritmo più veloce. Di colpo le venne paura, e se lui si fosse accontentato di un pompino? Lei voleva di più! In oltre la sua fighetta richiedeva ardentemente attenzioni. Allora dopo un paio di affondi si sfilò il fallo dalla bocca e lo guardò negli occhi con aria maliziosa. Si lasciò cadere in dietro sulla schiena e sollevò le gambe. Con agilità si sfilò gli shorts e il perizomino che indossava sotto e una volta nuda spalancò a mo di spaccata in aria le gambe. La sua figa si spalancò come un dolcissimo fiore e lei non potè fare a meno di scoppiare a ridere vedendo l�espressione di Mauro a quella visione. Non c�era bisogno di dire nulla, non più, lui si fiondò in avanti e prese a leccarla. La leccava in maniera sapiente, partendo dall�interno coscia e lentamente concentrandosi verso il centro, passando sul clitoride che veniva tenuto tra le labbra e succhiato come una caramella mentre le sue dita presero a penetrarla senza pietà. Lei prese a godere rumorosamente incitandolo a continuare �si cazzo, leccamela, leccamela tutta!� gli diceva stravolta dal piacere. Dopo poco lui si fermò e con sguardo serio le disse: �Basta, non resisto, ora ti scopo.� e prese ad appoggiare la sua grossa cappella all�ingresso della sua vagina guardandola aspettando un suo segnale. Quando sentì quel bastone di carne bollente appoggiarsi all�ingresso della sua intimità non resistette oltre e gli disse semplicemente �Si, scopami.� e lui con un colpo di reni la penetrò completamente, complice ...
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