1. Due bravi samaritani


    Data: 16/01/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Etero Autore: maestrodicolori, Fonte: RaccontiMilu

    Purtroppo non avevo trovato parcheggio sotto casa così anche questa sera avrei dovuto attraversare il parco per tornare nella mia abitazione. Le scarpe con il tacco scricchiolavano freneticamente sull'acciottolato scandendo il ritmo dei passi. Guardavo preoccupata a destra e a sinistra stringendomi contro il petto la borsa a mo di protezione. Il parco, appena imbruniva, diventava un posto frequentato da spacciatori, tossici, barboni, extracomunitari e via dicendo. Già se fossi stata in compagnia sarei stata spaventata, ma così da sola ero letteralmente terrorizzata. Tra l'altro stamattina mi ero vestita elegante, ma seducente per fare bella impressione sul capo in visita alla nostra filiale e ora ero pentita della scelta fatta. Non tanto per la camicia bianca con ampio decoltè in vista, quanto per la vertiginosa minigonna di pelle accompagnata da calze a rete tenute su da un paio di seducenti reggicalze per evidenziare le splendide gambe. domandò una voce di uomo proveniente dal bordo del sentiero facendomi sussultare dallo spavento. risposi frettolosamente aumentando il passo. urlò abbrancandomi un braccio e impedendomi di andarmene intimò strappandomela di mano e gettandomi poi con forza a terra. gridai a pieni polmoni terrorizzata con le lacrime agli occhi. disse impugnando un coltello e avvicinandomelo sotto il naso. intervenne una voce dall'accento straniero alle mie spalle, dopodichè vidi due negri gettarsi addosso all'aggressore.Troppo traumatizzata per provare a ...
    ... scappare, rimasi lì per terra a guardare a occhi sbarrati la scena. A un certo punto uno dei miei due salvatori si accasciò per terra tenendosi una mano sul petto e gemendo per il dolore. Gli altri continuarono a picchiarsi e, rotolando per terra, finirono dentro a un fossato pieno di acqua bagnandosi e sporcandosi completamente. Il rapitore approfittò dell'accaduto per liberarsi dalla presa del negro e scappò via nel boschetto. Io, mentre l'uomo caduto nel fossato ne usciva e andava a verificare le condizioni dell'amico, mi trascinai verso la mia borsa persa dall'aggressore e verificai che ci fosse tutto. Il semplice frugare dentro la borsa mi fece in parte riacquistare la calma aiutandomi ad uscire dal torpore e dallo shock. riuscii finalmente a chiedere ai miei salvatori. disse in uno stentato italiano uno dei due negri. dissi con voce commossa mi presentai aiutando Aruna ad alzarsi.Percorremmo in silenzio il tratto di strada che ci separava dalla mia casa, ognuno perso nelle proprie preoccupazioni. Quando entrammo nel palazzo in cui abitavo e salimmo nell'ascensore, la luce illuminò per la prima volta per bene i due samaritani e potemmo così studiarci a vicenda. Erano entrambi più alti di me ed a occhio e croce pure più giovani, diciamo sulla ventina. I fisici possenti che mettevano in mostra, nel chiuso dell'ascensore, erano vagamente minacciosi. Nonostante mi avessero salvato rimpiangevo l'invito istintivo fatto loro, ma ormai non potevo tirarmi indietro. Emmanuel era sporco ...
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