Richiamo sessuale perverso
Data: 16/01/2019,
Categorie:
Incesti
Autore: miriana
... quel liquido caldo, saporito, sulla lingua, e poi giù nella laringe fino a quando lo ingoi definitivamente, ricevendo di ritorno percezioni pari a quelle di un afrodisiaco ” le avevo confessato aumentando a dismisura la sua e la mia eccitazione. “ Il mio ragazzo mi ha goduto in bocca diverse volte ma non mi è piaciuto un granché ” aveva recriminato storcendo la bocca con disgusto. “ Non era il contesto più ottimale, Giusi. Prima di tutto non era il personaggio ideale, secondo poi devi calarti nella parte della figlia traviata, schiava e masochista, che vede in lui l’unico uomo meritevole di farti sua anima e corpo. Insomma, ti devi immedesimare nella parte e concederti senza remore se vuoi appropriarti di quelle sensazioni. Devi essere tu a creare l’atmosfera, sia per te che per tuo padre, e poi approfittarne senza mai indietreggiare dal concedergli tutta te stessa, appagare ogni suo desiderio qualunque esso sia anche se questo dovesse essere doloroso o non piacevole per te. “ Tu dici bene, Miriana, ma io non sono in grado di portare mio padre a tal punto, eccitarlo tanto da farlo crollare fra le mie braccia. Inoltre, con mia madre in casa ed i miei fratelli, in quale occasione potrei mettere in atto questo intrigo? ” – “ Un modo ci sarebbe. Domani chiedi a tuo padre di darti la chiave del piede-a- terre- che avete al mare, e le dici che ritorniamo verso le sedici del pomeriggio a casa, poi invece, non torniamo così, lui, apprensivo com’è, sicuramente viene a cercarci. ...
... Io, quando arriva, mi faccio trovare nuda sotto la doccia, e se lui ci casca, ti mando un messaggino in spiaggia, dove tu aspetti, ed allora vieni a casa, ci sorprendi …, e ti butti anche tu sul letto. Io scommetto che non ti respingerà, ben sapendo che per ripicca potresti dirlo a tua madre che lo hai sorpreso a letto con me. La macchinazione che le avevo prospettato aveva agito come se avesse ingerito un flacone intero di stimolanti erotici, infatti s’era buttata letteralmente sopra di me e iniziato a succhiarmi il clitoride con ingordigia, donandomi il suo sesso marcio di umori, peggio del mio, avvinte in un sessantanove perfetto, il primo che io facevo con una donna. Il giorno dopo, come d’accordo, Giusi si era fatta dare le chiavi da suo padre ed eravamo andate subito alla casa al mare, l’avevamo rassettata un briciolo, visto che era chiusa da parecchio tempo. Finito, eravamo poi andate a pranzo nello stesso ristorante che frequentavano i vip, e dopo aver giocato per parecchio tempo a pingpong e alle slot-machine in un bar accanto alla spiaggia, lei era rimasta nei dintorni ed io ero andata a casa per prepararmi ad innescare la trappola sessuale. Come era prevedibile, poco dopo le sedici e trenta, Riccardo, il padre di Giusi, era venuto a cercarci. Quando avevo visto la sua auto inforcare la stradina che lo avrebbe portato alla casa, mi ero tolta tutto di dosso, lasciandolo su una sedia del cucinotto e mi ero subito infilata sotto la doccia, lasciando lo scorrevole semi ...