1. Una Dea sul pianerottolo


    Data: 20/08/2017, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: tom, Fonte: RaccontiMilu

    ... qualche altra parola in portoghese che io non capii e infine mi lasciò i capelli.Dopo qualche secondo sentii la stretta delle sue cosce che si allentava. Era finita. Avevo soddisfatta la mia signora e padrona come ogni schiava avrebbe dovuto fare, ma per me non era ancora sufficiente. Il suo corpo gocciolava di sudore. Salii con la bocca fino alla sua pancia prominente e di mia iniziativa presi a leccarla del sudore che la imperlava. Lei mi fermò mettendomi un piede sulla spalla e spingendomi indietro.�Non ci provare, troia! Leccami il culo, piuttosto!�Lentamente ruotò su di un fianco fino ad esporre alla mia vista estasiata quelle natiche grosse e rotonde con cui mia sorella aveva già avuto la fortuna di fare l�amore.Le ricoprii di mille bacetti�prima l�una e poi l�altra. Lei incrociò le braccia sotto al mento e si distese a gambe larghe affinché io potessi raggiungere il solco fra le sue chiappe. Anche se quella situazione era del tutto assurda, Laetitia la stava vivendo come se fosse la cosa più naturale del mondo. Non solo, ma dopo aver umiliato me e mia sorella neanche fossimo delle schiave d�altri tempi, era lì ad attendere che io le procurassi nuovo piacere.E chi ero, io, per disattendere le aspettative della mia signora?Non mi domandai neppure se fosse il caso di reagire ai suoi soprusi o di disobbedirle Ogni perplessità sembrava essere svanita sotto le onde di carne abbronzata delle sue natiche. Laetitia mi lasciò adorare il suo culo ancora per un po�, poi mi ...
    ... ordinò di leccarle il buco e di ficcarci dentro la lingua.�Leccamelo pulito� disse, con quel suo inconfondibile accento sudamericano.Non me lo feci ripetere due volte, in fondo era quello che volevo anch�io. La mia lingua, però, sembrò sparire fra le sue colline saporite e rotonde. Spinsi la faccia a maggior profondità e mi feci strada come potei�tutto solo per arrivare a raggiungere il buco del culo della padrona con la mia bocca�lo feci, lo raggiunsi�era caldo, odoroso e un po� ruvido. La mia lingua raspò il pelo che foderava la fessura delle natiche, ignorando il senso di disgusto e la naturale repulsione��stai leccano il buco del culo di una straniera che ha l�età di tua madre��e come se non bastasse immaginai mia sorella, piccola e minuta, che cercava di fare altrettanto con quel fisico mingherlino che si ritrovava. Come aveva fatto Marta a raggiungere il buco del culo della signora Laetitia? Era difficile persino per me, che ero assai più grande e robusta di lei�Ma questo adesso non importava�la padrona sembrava gradire le mie attenzioni. Iniziò di nuovo a gemere, a respirare lentamente e con profondità, poi ebbe un sussulto e la sua mano mi artigliò i capelli dietro la nuca. Sembrava che volesse spingere la mia faccia sin dentro ai suoi intestini�avvertii un odore inconfondibile che si faceva più intenso e più forte, poi una voce impastata di saliva risuonò nella stanza. Non capii cosa dicesse, ma presumo volesse prepararmi a ciò che accadde poco dopo.Vi fu un�altra ...
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