Aiutare un amico
Data: 21/01/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: nh-paul
Scritto da Lenny_Bruce
La festa a casa di Carlo era la peggiore e la più triste delle feste che si possa immaginare. Una serata buttata via.
E tutto perché due giorni prima la ragazza l’aveva praticamente lasciato, urlandogli dopo una litigata, che non voleva più saperne di lui. Con gli inviti ormai partiti, i regali comprati, perché Carlo compiva diciotto anni, la festa c’era stata lo stesso, anche se l’umore nero del padrone di casa, dei cui guai tutti erano a conoscenza, aveva subito contagiato gli ospiti.
Non era stata una festa allegra.
Piero, in quel panorama di malinconia, era un poco combattuto, perché, essendo innamorato di Carlo fin da quando riusciva a ricordare, era segretamente, ma molto segretamente, contento che quella stupida avesse finalmente lasciato perdere il suo preziosissimo amico e inconfessabile innamorato.
Proprio per la sera in cui Carlo aveva rotto con la ragazza, Piero aveva preparato un piano che quella stronza gli aveva mandato a monte. Più che un piano era un proposito e neanche molto serio, perché credeva, anzi sperava, d’aver trovato il coraggio di rivelare a Carlo di essere gay e che poi accadesse quello che doveva, dipendeva tutto dalla reazione di Carlo. Una risata, una pacca sulla spalla, uno spintone schifato, avrebbe accettato tutto, purché l’amico sapesse, ma l’aveva trovato disperato e non se l’era sentita di affliggerlo ulteriormente. Si era tenuto per sé la rivelazione, rimandandola ad un momento migliore e aveva ...
... consolato il suo amato, come faceva sempre da tanti anni. Aspettare qualche altro giorno non avrebbe cambiato nulla.
Ora si aggirava per l’appartamento, che era anche un po’ casa sua per quanti giorni e notti vi aveva trascorso, sempre a guardare e ad amare Carlo. Chiacchierava con gli altri che cercavano di divertirsi e seguiva Carlo con gli occhi, ovunque andasse, temendo che facesse qualche sciocchezza: per esempio scoppiare a piangere davanti a tutti.
Ma non accadde nulla, l’amico era apparentemente inconsolabile.
Lui invece aveva istintivamente capito che senza la ragazza Carlo sarebbe stato più vulnerabile, oppure semplicemente più comprensivo quando, oggi, domani, fra una settimana, gli avesse rivelato il suo segreto. E questo lo faceva sentire anche un po’ colpevole. Lui era proprio sicuro che a Carlo non piacessero i ragazzi. No, di questo era proprio certo: qualche volta l’aveva spinto a parlarne e avevano riso insieme dei finocchi, mentre lui piangeva dentro di sé e per se stesso.
Doveva essere cauto, cercare di non spaventarlo. Dopo tutto gli sarebbe bastato che Carlo si lasciasse toccare.
Solo un poco. Non gli sarebbe costato nulla.
La festa declinò velocemente e poco dopo mezzanotte la gente cominciò ad congedarsi, anche un po’ annoiata. Quando più della metà degli ospiti era andata via, lo vide in un angolo, da solo. La sigaretta spenta tra le labbra, un bicchiere vuoto. Non salutava neppure gli ospiti. A Piero si strinse il cuore. Decise che ...