La cascina del piacere
Data: 24/01/2019,
Categorie:
Etero
Autore: FREEALL
... bagnavano la sua pelle m'inebriarono a tal punto da avvinghiarmi a lei per partecipare con la lingua alla sua masturbazione. Esploravo e titillavo ogni piega della vulva, almeno per la parte disponibile. Il resto era occultato dalla sua mano, inesorabilmente intenta a procurarle piacere, con il palmo pressato sul clitoride e con il medio e l'anulare infilati nella vagina, frenetici nello stuzzicare un'agognata risposta orgasmica. Ripresi con la lingua i succhi che colavano dalle sue dita e li spalmai sul perineo, finendo per lappare quel bocciolo di rosa che pulsava in mezzo alle natiche. Per un momento non ebbe nessuna reazione, ma poi, sporgendosi verso di me, mi fece capire che gradiva la mia partecipazione al suo godimento.
Per un lungo momento non vidi altro che il suo splendido culo e, mentre percepivo con immediatezza i segni della sua eccitazione, arrivava alle mie orecchie, come una sinfonia, il ritmo del suo respiro mescolato ai gemiti della altre due, che di sotto, stavano consumando un intrigante rapporto lesbico; il tutto immerso in un caleidoscopio di sapori e di odori, rapito in un turbine di emozioni.
Approfittando dei gemiti più forti emessi da Lara per il rude trattamento cui era sottoposta, m'issai fino al soppalco e, appoggiandomi alla schiena dell'amica, le sussurrai all'orecchio: “Allora, non ti piacciono solo le donne e i cavalli!” Rimase immobile, senza rispondermi, forse rapita dalla scena che si scorgeva da quel pulpito. Lara, incastrata in un ...
... angolo tra le pareti di legno dei box, inginocchiata su una balla di paglia, subiva l'assalto di Alessandra, che con mano ferma la sodomizzava, usando il manico del frustino, mentre con l'altra mano le torturava il clitoride, fino a farla urlare di piacere.
Finalmente anch'io potevo scorgere, non visto, queste due splendide “fighe” intente in quell'amplesso eccitante e scabroso, tanto da non resistere alla tentazione di fare a mia volta qualcosa, qualsiasi cosa, pur di trovare sfogo al mio stato di crescente libidine.
Mi scostai dal corpo della ragazza, allentai la cinghia, abbassai un po' i jeans insieme agli slip, per liberare un pene che sembrava poter scoppiare dalla tensione che lo inturgidiva. Senza attendere oltre, mi accostai e lo appoggiai, da dietro, al sesso della ragazza, che non parve molto sorpresa né infastidita. Mi misi a strusciare il membro tra le sue cosce, in attesa di prendere il posto delle sue dita, insistentemente inserite in vagina, ma lei non sembrava per niente intenzionata a concedermi la sua intimità, nonostante le ripetute manovre e gli inviti, sussurrati sottovoce, per non farmi sentire dalle due ragazze al piano di sotto.
Certo, mai avrei voluto forzarla, però considerai che se la ragazza non avesse gradito, si sarebbe potuta girare, o avrebbe potuto tirarsi su i leggings o, quantomeno, respingermi con la mano. Non successe niente di ciò, per cui pensai che la cosa non le desse affatto fastidio. Forse, poteva essere frenata da una sua ...