1. La ragazza della spider rossa


    Data: 28/01/2019, Categorie: Etero Autore: cd1948

    ... amica. Allora, vedendo le luci di casa mia accese era venuta a suonare il mio campanello.
    
    A quel punto intervenni io e dissi ai suoi genitori di non preoccuparsi e di venire al giorno seguente con un carro attrezzi per portare via la macchina e che avrei offerto ospitalità alla ragazza. Si chiamava Diana.
    
    Rimanemmo così d'accordo che mi avrebbero chiamato all'indomani per farsi spiegare dove abitavo e venire a recuperare macchina e figlia.
    
    Preparai qualcosa di caldo per cena e poi la misi a dormire nel letto matrimoniale, visto che era l'unico pronto, dato che la donna delle pulizie li aveva sfatti tutti senza rifare altro che quello in cui dormivo io.
    
    La misi sotto il piumino e la coprii per bene. Poi, andai a leggere ancora per un po.
    
    Alla fine, andai a dormire anch'io. Mi spogliai completamente visto che dormo sempre nudo e mi coricai.
    
    Guardai Diana. Sembrava dormire. La sfiorai, aveva mani e piedi freddi. Sentendo il mio tepore, mi si avvicinò e si accoccolò al mio fianco. Io mi voltai e la abbraccia per riscaldarla un po. Stemmo così per qualche minuto, poi lei si mosse. Fra quello che avevo visto nel pomeriggio, il contatto con il suo corpo, fatto sta che il mio uccello iniziò ad irrigidirsi. Eravamo di fronte, stretti l'un l'altro. Il mio membro aveva assunto una consistenza che lei non avrebbe potuto ignorare, visto anche che stava premendo sul suo basso ventre.
    
    Ad un certo punto, una sua mano me lo prese ed iniziò ad accarezzarlo. Io la ...
    ... trassi ancora di più verso di me e le infilai una mano sotto la giaca del pigiama, iniziando a carezzarle la schiena. Lei sospirò ed alzò il viso verso il mio. Le poggiai dolcemente le mie labbra sulle sue, che si aprirono e mi restituirono il bacio. Le infilai lentamente la lingua in bocca e lei reagì aprendola la sua boccuccia ed accogliendola tutta dentro.
    
    La mia mano scese allora lungo la sua schiena fino ad inserirsi nei pantaloni e le afferrai una chiappetta, traendola verso di me.
    
    Lei mi spinse gentilmente fino a farmi stare supino. Si erse, si sbottonò la giacca del pigiama, la levò, restando a torso nudo ed appoggiò le sue tettine, i capezzoli ritti, sul mio petto ed inziò a carezzarmi con il suo piccolo seno sodo.
    
    Poi, lentamente, mentre mi baciava il petto, iniziò a scendere, sempre sotto il piumino che ci copriva, fino ad arrivare all'inguine. Impugnò il mio cazzo e se lo mise in bocca. La sua calda boccuccia me lo avvolse dandomi una sensazione meravigliosa. Iniziò un saliscendi sulla mia asta, ma non sapeva fare bene i pompini, allora iniziai a darle le istruzioni. Imparava presto.
    
    Dopo un po la presi per le braccia e la feci mettere supina al mio fianco, sfilandole i calzoni del pigiama. A quel punto lei era nuda. Iniziai succhiandole le tettine, mordicchiandole i capezzoli, mentre prima le carezzavo il monte di venere, infilando le dita nel suo boschetto, fino ad arrivare alla patatina, dove le infilai il dito medio. Emise un sospiro ed un mugolio di ...