1. La ragazza della spider rossa


    Data: 28/01/2019, Categorie: Etero Autore: cd1948

    ... piacere.
    
    Poi, iniziai a leccarle il petto, baciarla, piano, piano, scendendo un poco alla volta ma senza levare il dito dalla sua patatina, fino a che arrivai al boschetto, dove mi tuffai, e con la lingua iniziai a leccare tutto attorno, ad inserire la lingua nella sua dolce ed allagata fighetta, mordicchiare il clitoride. Nel frattempo, il dito che avevo levato di lì lo portai sul suo culetto ed iniziai lentamente a massaggiarle il buchino e poi iniziai ad inserire il dito. Andai avanti così per alcuni minuti. Lei mi teneva la testa e mugolava.
    
    “Ohhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh, sìììììììììììììììììììììììììììììì, ancoraaaaaaaaaaaaaa”, iniziò a dire, fino a che con un urlo ebbe il suo primo orgasmo.
    
    Allora mi sollevai, Mi misi sopra di lei, puntandole il mio cazzo all'entrata della sua patatina. Lei lo prese e lo guidò fino a dentro. Lo spinsi fino a toccare in fondo e poi iniziai dei lenti allunghi arrivando fino quasi a sfilarlo e poi lentamente spingerlo fino in fondo, dentro e fuori, lentamente. Lei sembrava come impazzita, si agitava sotto di me, urlava, mugolava.
    
    Ed io continuavo lentamente.
    
    “Sììììììììììììììììììììììììììììì, ancoraaaaaaaaaaaaaaaaa, ti pregoooooooooooooooooooo, non smettere, accelera, per favoreeeeeeeeeeeeeeeeeeeee”, continuava ad urlare
    
    Infine esplose in un altro orgasmo e poi iniziò ad averne a ripetizione. Io continuavo con il mio lento infilarlo e sfilarlo, fino a che lei, esausta, si fermò. Allora la girai, le misi un cuscino sotto la ...
    ... pancia e, con il suo culetto in primo piano, le infilai nuovamente il cazzo in figa, ma questa volta anche un dito nel culetto. Pompai ancora e finalmente le venni dentro la sua dolce patatina con un rantolo e mi accasciai sopra di lei. Per un po stetti così poi mi girai e mi misi supino al suo fianco. Lei si voltò verso di me e mi disse :
    
    “Grazie, è stato meraviglioso”.
    
    Infine ci lavammo e ritornammo a dormire. Ci addormentammo nudi ed abbracciati. Al mattino ci svegliammo non troppo presto dopo le fatiche della notte, io mi infilai un accappatoio e le scese con la giacca del pigiama sbottonata. Non le copriva ne il culetto ne la patatina, che erano così meravigliosamente in vista.
    
    Al vederla così, non resistetti, mi avvicinai da dietro con il mio uccello in tiro e glielo misi fra le gambe, afferrandole le tettine da dietro.
    
    “Oh, che bello, sei così tenero”, mi fece.
    
    “E' la tua bellezza ed il tuo essere così sexy ed innocente al tempo stesso” replicai, baciandole il collo.
    
    “Oh, sì, mi piace come fai, disse, mi fai venire la pelle d'oca”.
    
    “Ho voglia di te, del tuo culetto”, ribattei.
    
    “Ma è vergine”, esclamò.
    
    “Allora è tempo di prendere dei provvedimenti”, dissi io, piegandola in avanti.
    
    “Ti prego, fai piano, ho paura”.
    
    “Farò il più dolcemente”, ribattei.
    
    Iniziai con l'infilarlo nella sua fighetta bagnata mentre con un dito iniziavo ad entrare nel buchino. Feci piano, detti alcune pompate con il dito dentro e poi levai il dito ed appoggiai la ...