1. Le arancine


    Data: 07/10/2017, Categorie: Prime Esperienze Autore: suntopless, Fonte: Annunci69

    Video, foto e racconti sul nostro blog personale: www.suntopless.blogspot.it *****
    
    Sempre più spesso restavo in ufficio durante le mie pause pranzo, sempre più spesso non tornavo a casa per mangiare un piatto di pasta.
    
    Qualche volta uscivo per qualche minuto, andavo al bar di fronte l’ufficio e prendevo qualcosa velocemente per poi tornare subito al lavoro.
    
    Fu in questo modo che cominciai a fare amicizia con il proprietario del bar, con i dipendenti, ma soprattutto con la figlia del proprietario del bar: Margherita o, come si faceva chiamare lei, Margaret.
    
    Una ragazza simpatica, cordiale, amica di tutti gli avventori del bar. Non lavorava granché: la maggior parte del tempo intratteneva i clienti. Solo di tanto in tanto sostituiva il padre alla cassa oppure, ancora più raramente, si metteva dietro al bancone per servire i clienti.
    
    Contrariamente alla sua simpatia ed alla sua cordialità non era per nulla bella. Era piuttosto bassina e nonostante la sua giovanissima età era abbastanza grassoccia. Gli amici, i clienti più fedeli del bar, la chiamavano Margatette per ovvie ragioni: aveva due grandissime tette! Saranno state di una quinta se non addirittura una sesta misura! Non faceva nulla per nasconderle, anzi! Consapevole di non essere per nulla bella ma di avere due tette desideratissime dagli avventori del bar indossava spesso abiti scollati e mostrava generosamente queste sue scollature.
    
    Stava sempre al gioco degli amici, anche quando questi le facevano ...
    ... qualche battuta anche un po’ pesante ed esplicita sulle sue tette: ne era anzi contenta!
    
    Anch’io feci amicizia con lei. Spesso, quando andavo a mangiare durante la pausa pranzo al suo bar, si accomodava al mio tavolo e cominciava a parlare. Mi raccontava tante cose. Cose personali, del bar, storie di amici ed avventori del bar: un po’ di tutto!
    
    Col tempo eravamo entrati talmente tanto in confidenza che mi raccontava anche barzellette un po’ spinte. Non solo! Mi raccontava anche storie pruriginose di cui era venuta a conoscenza. E qualche volta faceva apertamente degli apprezzamenti a sfondo sessuale su alcuni clienti. Alcuni positivi, altri negativi!
    
    Nel tempo era diventato un nostro gioco quello di ridere di alcuni clienti che sostavano davanti al nostro tavolo mentre ordinavano alcuni pezzi di rosticceria. Ci divertivamo un mondo perché anche i più insospettabili incappavano sempre negli stessi strafalcioni grammaticali.
    
    Persone che sembravano essere di un ceto sociale superiore, che magari si davano anche arie perché si sentivano superiori agli altri grazie a quel pezzo di carta loro rilasciato da qualche università o al loro portafogli ben pieno, anche loro cadevano nello stesso errore di chi invece non aveva alcuna pretesa di essere superiore agli altri.
    
    L’errore più grossolano che notavamo spesso era sempre lo stesso: le arancine!
    
    La maggior parte dei clienti a pranzo veniva a gustare una specialità del bar, le arancine appunto. Nel tempo sul bancone ...
«1234...»