1. Zadri


    Data: 29/01/2019, Categorie: Etero Autore: CarTr

    ... li.
    
    Volevo trattenerla con me e godere ancora della sua bellezza e delle sue arti erotiche così, sempre memore di un argomento ricorrente delle nostre chattate, le sussurrai in un orecchio: “son quasi le 21, tra poco sarà buio… che ne diresti ora che siam insieme di andare nella caletta dei nostri sogni?”
    
    Una delle story ricorrenti nelle nostre conversazioni prevedeva appunto il trovarsi soli e nudi in qualche caletta affacciata sul mare a godere insieme sul bagnasciuga..e io avevo anche identificato quella caletta immaginaria in un luogo facilmente accessibile e poco distante dalla zona nella quale abitavo.
    
    Lei all’inizio non rispose, mi accarezzava il petto poi, scendendo, prese di nuovo in mano l’asta che stava riprendendo ad inturgidirsi e baciandomi leggermente sulle labbra sussurrò un: “va bene”.
    
    Ci rivestimmo alla bene e meglio continuando a baciarci e a sfiorarci presi ormai dall’eccitazione di quello che avremmo fatto da lì a pochi minuti.
    
    Saliti in macchina dopo alcuni km raggiungiamo tramite un sentierino uno spiazzo sterrato dove parcheggiare e da lì, a piedi, iniziamo una discesa di pochi metri che conduceva alla famosa caletta… perfettamente a forma di mezza luna, bordata da scogli alle estremità, presentava una sabbia che, con l’effetto del sole che tramontava sul mare dorato, la faceva apparire rosata.
    
    Per alcuni attimi rimanemmo senza fiato per la bellezza quasi incontaminata e magica di quel luogo a così poca distanza dalla città… mano ...
    ... nella mano attraversammo la spiaggietta dirigendoci sulla battigia accomodandoci sulla sabbia… intorno a noi nessuno… come nei nostri sogni: una caletta, il tramonto, il mare e il nostro desiderio reciproco.
    
    Mi voltai a guardarla, il viso illuminato dal sole calante sembrava ancora più bello e prendendolo tra le mani, la bacia con grande trasporto. Non resistetti a lungo e subito l’altra mano libera andò ad insinuarsi sotto il vestitino che aveva nuovamente indossato prima di uscire e sotto, le mutandine del costume erano già calde e leggermente inumidite dalle sue voglie. Scostai il leggero pezzo di costume che mi separava da lei e, senza smettere di baciarla con tutto il mio desiderio, introdussi le miei dita a scorrere tra le sue coscia e separare le labbra.
    
    Lei rispondeva con la stessa intensità, cercando la mia lingua con la sua e allungando le sue mani sul mio corpo, nuovamente ad impugnare la mia asta che subito ritornava dura tant’era la mai voglia di lei.
    
    Mi massaggiava delicatamente l’asta partendo da appena sotto la cappella fin ai testicoli per poi risalire con altrettanta calma e morbidezza, ero in paradiso e mentre gli ultimi raggi di un sole quasi completamente tramontato stentavano ad illuminarci, la sua vagina si schiuse consentendomi di scivolarle subito dentro con due dita: Lei era quasi sdraiata, con un gomito nella sabbia, le nostre lingue intrecciate e le mani sui rispettivi sessi, lei che con tenacia non interrompeva il suo dolce massaggio ed io ...
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