1. Una vita da maestra


    Data: 30/01/2019, Categorie: Etero Autore: Anna la rosellina

    ... momento, il cazzo al mio ragazzo , lui avrebbe potuto sospettare che qualcun’altro mi avesse istruita in quell’arte , ero davvero brava io disse ,ero una vera pompinara succhiacazzi,disse proprio cosi’ ed aveva ragione in definitiva , e aggiunse di limitarmi, per qualche tempo, solo a segarlo secondo le istruzioni che il giovanotto mi avrebbe dato per fargli vedere che ero ingenua e solo a farmi toccare ,al massimo, le tette. Dovevo dargli l’illusione che il primo cazzo che vedessi fosse il suo, cosi’ l’avrei legato a me e non mi avrebbe lasciata. Cosi’ feci e quando in macchina (erano ricchi i miei suoceri..) il mio ragazzo per la prima volta mi mostro’ il cazzo finsi sorpresa e sbalordimento, ma rimasi delusa. Da brava fidanzata, come si usava allora, mi limitai a fargli una sega ma non riuscivo a capacitarmi. Aveva un cazzo durissimo ma decisamente piccolo in confronto al cazzo di mio fratello e a quello veramente maestoso di mio zio, quando lo stringevo riuscivo a chiudere completamente le dita mentre con quello di mio zio la mia mano non bastava a circondarlo. Raccontai la cosa a mio zio che rise ma mi disse di non preoccuparmi, mi avrebbe dato piacere lo stesso e poi l’importante era che lo avesse duro , poi aggiunse ,lasciandomi a pensare, che almeno non avrei provato troppo dolore quando prima o poi mi avrebbe inculata. Ma secondo me le sue parole erano parole interessate, aveva cosi’ un motivo in meno per essere geloso di Mario, il mio ragazzo. Dopo un anno di ...
    ... “petting” come si usava allora, venne il momento di farmi sverginare da Mario, erano mesi che me lo chiedeva, ormai eravamo fidanzati ufficialmente e, appena si fosse laureato, col posto sicuro, ci saremmo sposati, era giunto il momento di dargliela. Non provai gran che quando successe, lo feci quasi controvoglia, ma mi fece piacere sentire il suo membro duro nella pancia, avevo provato solo una fitta quando mi ruppe l’imene facendomi sanguinare un po’ ma avvezza come ero alla lingua ed alle dita la fica mi si bagnava tanto e con facilita’ e quel cazzettino quasi mi scivolo’ dentro di colpo. Ormai non ero piu’ vergine, Mario non lo sapeva ma mi aveva tolto un peso, conservai la prova della mia verginita’, un fazzoletto insanguinato, che , alla bisogna, avrei potuto mostrare con orgoglio, una volta era importante, o poteva servirmi per ricordare a lui che era stato “il primo” ma,lui non lo immaginava, non sarebbe stato l’ultimo… Cercai di trovare l’occasione per stare un po’ tranquilla con mio zio, ormai ,con mille precauzioni, ci incontravamo in citta’ nell’appartamento che un suo amico gli metteva a disposizione. Quando ci riusci’ di incontrarci gli dissi che ora poteva finalmente penetrarmi , a lui mi sarei data con gioia. Io credevo di non essere piu’ vergine ma quando la grossa cappella del cazzo di mio zio si fece largo in me provai un dolore forte che mi fece urlare ed il sangue sgorgo’ copioso dal mio imene finalmente totalmente lacerato. Prudentemente lui aveva messo una ...
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