1. Ciao belle tettine


    Data: 07/10/2017, Categorie: Gay / Bisex Autore: Capezzolone, Fonte: Annunci69

    ... un’altra a un capezzolo. Ma non faccio in tempo a trattenermi che, non so come, perdo il controllo della bici e mi ritrovo a scivolare fuori dai cespugli, ancora appoggiato al muro, in palese posizione da voyeur.
    
    E nella confusione sento rombare un clacson dalla strada. Una macchina nera, ben nota mi lampeggia. Cazzo! È il signor Gino. Mi guarda, ha un sorriso strano sul volto, quasi beffardo. Rallenta e fa per accostarmi. Sento un fremito e un’ondata di sudore raffreddarmisi addosso. Come al solito guida a torso nudo.
    
    “Oh, ma che cazzo è?” sento vociare i ragazzi dentro il giardino.
    
    Io faccio appena in tempo a risollevarmi sulla bici e svoltare in un angolo, prima che accorrano al muro pronti a inchiodarmi in flagrante.
    
    Il signor Gino accelera, lo vedo passare lungo la strada principale, si volta verso di me, non capisco se mi sorride, poi accelera e sparisce.
    
    Ho il cuore in gola, ma l’istinto mi porta a pedalare più forte che posso, lontano da lì, verso casa. Arrivato, poso la bici ed entro. Non c’è nessuno a casa. Mi butto sul letto, ancora confuso. Che cosa ha visto il signor Gino? Mi ha visto? Certo che mi ha visto. Che cosa avrà pensato? Perché mi ha sorriso in quel modo? Si sarà accorto di qualcosa? Sa tutto? Lo ha sempre saputo? Ma poi mi dico che è solo uno scherzo della mia immaginazione. Ho fatto una figuraccia a filarmela così?
    
    Devo verificare – penso tra me – sentire cosa mi dice. Quale scusa migliore che restituirgli la bici?
    
    Deve essere ...
    ... entrato in casa, ormai. La porta è aperta. Appoggio la bici fuori dalla porta e busso.
    
    “Sì, chi è?” ha una voce dura e ruvida.
    
    “Signor Gino, sono Sergio”
    
    “Ah, entra, entra” risponde, improvvisamente gentile.
    
    Scosto la tenda che pende sulla porta per ostacolare l’ingresso delle zanzare. Hanno una casa graziosa, arredamento semplice ma gradevole, ma le finestre sono ancora chiuse ed è piuttosto buio. Si entra nel soggiorno, più in là vedo la cucina. Il signor Gino entra dalla porta di quella che forse è la camera da letto. Come al solito non ha una maglia indosso, ma stavolta non ha neppure i calzoni, indossa solo un paio di slip neri. Wow! Da come gira normalmente in pubblico, non dovrei stupirmi se mi invita a entrare e mi sorride mentre è in mutande, come se niente fosse. Eppure un angolo del mio occhio non può far a meno di notare il sorprendente gonfiore della sua patta.
    
    “Le ho riportato la bici…” blatero per riempire il silenzio “La volevo ringraziare”
    
    “Figurati. Sembri accaldato. Vuoi qualcosa da bere?” mi chiede, gentile come al solito. Come se niente fosse accaduto.
    
    “Grazie, ma non voglio disturbare”
    
    “Tranquillo, nessun disturbo. Stavo ber farmi una birra ghiacciata. Ne vuoi una?”
    
    “No, grazie. Non bevo prima di cena”
    
    “Ah. Allora qualcosa di analcoolico? Succo di frutta. Dai, non fare complimenti”
    
    “Ok. Grazie”
    
    Ritorna un attimo dopo con in mano le cose da bere.
    
    “Che fai in piedi? Siediti.” mi indica il divano “Come è andata la ...