Ciao belle tettine
Data: 07/10/2017,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Capezzolone, Fonte: Annunci69
... sbagliato. Ormai ho imparato a capire quando a un maschio piacciono, magari anche solo per la curiosità di fare il confronto con quelle delle donne. E lui di donne si vanta sempre di averne impalmate a bizzeffe, ma evidentemente è uno a cui piace assaggiare un po’ di tutto. O magari è talmente goloso di zinne che non disdegna quelle di nessuno. Più di una volta ho notato come me le guarda negli spogliatoi o sotto la doccia. O come, mentre mi alleno, mi molla pacche sul petto con fare ostentatamente cameratesco.
Senza dire una parola inizia a solleticarmi i capezzoli, che con la loro sensibilità si stanno già rizzando.
“E magari se te le toccano godi pure come ‘na femmina” mi sussurra nell’orecchio con una voce che ora si è fatta quasi feroce, mentre afferra le punte tra pollice e indice e inizia a strizzarle. Sento il suo respiro caldo sul collo, il suo petto ruvido di depilazione che mi scartavetra la schiena. A me piace e non lo nascondo, mi dimeno impercettibilmente e ondeggio con il bacino, strofinandogli appena le natiche addosso. Sento qualcosa di solido e ben voluminoso nei suoi calzoncini.
“Come tutti” raccolgo al volo la sfida, fissandolo negli occhi attraverso lo specchio.
“Che cazzo dici?” mi prende in giro “I veri uomini non sentono niente sui capezzoli”.
“Davvero?” mi giro rapido nella sua stretta, gli afferro un capezzolo e lo torco con violenza.
“Aauuuuh!” reagendo di istinto mi scansa con una sberla.
“Io scommetto che la tipa giusta te li ...
... sa far godere quanto tu fai godere i suoi”
“E tu? ...sei la tipa giusta?” fa lui prendendomi una tetta in mano.
Fissandolo ricambio il gesto. Ha un petto largo e monumentale, anche i suoi pettorali sono sporgenti, ma a differenza dei miei sono tutti muscoli, solidi come pietra al tatto, con due capezzoli a forma di mandorla leggermente obliqui verso l’alto, di un rosa più scuro e acceso della sua pelle liscia e abbronzata, piatti ma con le puntine leggermente contratte che spesso si vedono anche attraverso la maglietta. Non sono piccoli come quelli di David Beckham, per fortuna (adesso tutti li idolatrano, ma io non capisco che attrattiva ci sia in dei capezzolini che a malapena si vedono), ma nemmeno grossi, sporgenti e quasi sempre rizzati come i miei. Glieli accarezzo con moti circolari dei pollici, sentendoli già incresparsi e farsi coriacei.
“Scusa” faccio rivolto a quello che ho deturpato poco prima “Bacino!” e mi chino a solleticarlo con le labbra. Poi passo alla lingua e a una delicata carezza di denti, mentre riservo un trattamento altrettanto premuroso all’altro con le dita. Lui mi lascia fare divertito. Lo guardo di traverso con ancora il capezzolo in bocca e sorrido.
“Non sento niente” fa lui sforzandosi di restare impassibile.
“E adesso?” aggiungo ciucciando più forte
Lui mi guarda senza rispondere. Io gli afferro deciso la patta dei calzoncini da palestra e stringo il suo monumentale serpentone che, duro come il marmo, sembra quasi voler bucare ...