Dal parco a casa del prof: la nascita di alessia
Data: 01/02/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: PinoDell99
... saggiava la durezza del mio cazzo. Il suo cazzo era semi eretto, pendeva verso il basso ma, come diametro era almeno il doppio del mio. Lo guardavo ed immaginavo quanto potesse essere largo il mio buco dopo un inculata del genere. Lo presi in mano e cominciai a menarlo piano. Mi guardava fisso negli occhi, adorante. Mi abbassai per prenderlo in bocca. Mi venne voglia, improvvisamente, di farlo crescere nella mia bocca e di farlo sborrare. Volevo bere tutto, sentire che sapore aveva la sua sborra. Lo imboccai come un affamato. Cominciai a pomparlo avanti e indietro mentre l’acqua scorreva sul mio viso. Mi aggrappai alle sue natiche con le mani. Lo stringevo e non volevo che gli venisse in mente di fermarsi. Lo sentivo scorrere sempre di più, alcune spinte arrivavano in gola. Passai a massaggiargli le palle con una mano e, ad un certo punto, Claudio mi prese un polso e spinse la mia mano verso le sue natiche. Non capii all’inizio e mi limitai ad accarezzare il solco continuando ad ingoiare il suo cazzo. Portò una sua mano, da dietro, a coprire le mie dita e ne spinse una verso il buco, allargando un pochino le chiappe. Mi fu tutto chiaro: voleva che lo inculassi con le dita. La mia eccitazione crebbe ancora di più. Trovai il suo buco con la punta di un dito e cominciai a premere per farlo entrare. L’acqua non favoriva l’operazione. Chiuse il rubinetto e si insalivò due dita che, insieme alle mie dita lubrificarono il suo buco. Appena tolse la sua mano, penetrai nel suo culo ...
... con il mio dito. Il suo cazzo mi soffocava, a momenti. Aumentai il ritmo del pompino penetrandolo, con le dita, in profondità. Cominciò a chiavarmi la bocca. Le sue spinte mi provocavano dei conati. Pensai di ricambiare il trattamento e lo penetrai con due dita cercando di portarlo all’orgasmo. Non dovetti aspettare molto: lo sentivo respirare a fatica. D’improvviso lo sentii urlare ed il primo schizzo mi arrivò direttamente in gola. Pensai di soffocare e, per non farlo, ingoiai tutta la sborra che mi scaricò, era calda, un po’ salata. Riuscii a muovere un po’ la testa perché arretrò leggermente e, allora, presi a succhiarlo per fargli scaricare tutte le palle. In questo modo riuscii ad apprezzare meglio il sapore della sborra. Guardai verso l’alto ripulendogli la cappella leccando con la lingua da fuori. Era sconvolto. Mi sembrò sfinito ma felice. Che pompino fantastico: il mio primo consapevole pompino che avevo voluto con tutte le mie forze. Il mio cazzo era ancora in tiro ma avevo goduto tanto con la mente mentre lo succhiavo. Mi sentivo appagato e felice anch’io. Mi sollevai e, una volta di fronte, ci scambiammo un lungo bacio quasi come se volesse assaggiare il suo stesso sapore. L’acqua riprese a scrosciare, ci insaponammo a vicenda e ci risciacquammo più volte. Uscì per primo prendendo da un armadio due accappatoi di spugna. Ne passò uno a me ed io mi avvolsi con la spugna per asciugarmi per bene. Mi disse di seguirlo a letto dove ci sdraiammo sfiniti ma felici. Mi ...