Dal parco a casa del prof: la nascita di alessia
Data: 01/02/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: PinoDell99
... abbracciò quasi cullandomi. La stanza era buia. Pensavo a quante ore fossero passate dal nostro arrivo a casa sua. Gli chiesi che ora fosse e lui accese una lampada sul comodino e si girò verso una sveglia che segnava le otto. Erano passate tre ore e non ce n’eravamo neanche accorti. Mi chiese a che ora dovessi rincasare, ed io gli dissi che potevo rientrare per la mezzanotte. “Da questo momento, ti chiamerò Cenerentola” mi prese in giro ridendo. Rimanemmo abbracciati sotto le lenzuola, avvolti dalla morbida spugna degli accappatoi. Mi sussurrava che ero bellissimo e che avevo un corpo stupendo. Mi chiese se ero ancora d’accordo a farmi depilare tutto il corpo. Gli risposi, scoprendomi e allargando l’accappatoio, che non avevo tanti peli e che sì la cosa, con il suo aiuto, si poteva fare. Si sollevò su un gomito e iniziò, con una lenta carezza, a percorrere tutto il mio corpo per valutare quali zone depilare. Decise che i pochissimi peli sul torace sarebbero andati via facilmente con la ceretta. Per i peli sulle gambe, dal ginocchio in giù, avrebbe provveduto con la ceretta e forse anche con il rasoio. Per il pube, avrebbe acquistato una crema depilatoria che avrebbe usato dopo aver sfoltito i peli più lunghi con le forbici. Io ridevo di questo suo progetto, mi piaceva essere al centro delle sue attenzioni. “E per le ascelle?” chiesi. “Beh, l’unica zona che merita una decisione più attenta è proprio quella delle ascelle perché, anche se i peli che hai sono pochi, si ...
... noterebbe la zona depilata anche se indossi una canottiera in casa”. Mi chiese, allora, com’era composta la mia famiglia ed io gli spiegai che vivevo con i miei genitori e con mia sorella di due anni più grande. Mi disse che mia sorella si sarebbe subito accorta se mi fossi depilato le ascelle. Gli domandai se era divorziato. Mi rispose che era vedovo e senza figli. Notai, per un istante, un velo di tristezza nel suo sguardo. Si riprese subito, perché disse di iniziare subito la depilazione. Mi chiese di rimanere sdraiato e che avrebbe fatto tutto lui. Gli risposi, divertito, che mi fidavo di lui. Andò in bagno e, dalla camera da letto, lo sentivo armeggiare e sentivo il rumore di cassetti che venivano aperti e chiusi. Lo immaginai alla ricerca dell’occorrente per iniziare la mia depilazione, lo aspettavo supino, nudo, ma con il cazzo che puntava verso la mia pancia. Rientrò portando con sé anche una bacinella di acqua e, osservando il mio cazzo che puntava verso l’alto, mi disse che ero proprio una porcellina. Decidemmo di iniziare dal torace. I pochi peli furono eliminati grazie a delle striscie di carta gommata che faceva aderire sulle zone con i peli e poi strappava in un colpo solo. Non sentii dolore, solo un leggero fastidio. Fu necessario ripetere l’operazione due o tre volte utilizzando le stesse strisce. Lo stesso trattamento lo riservò alle gambe e alle cosce. Lo osservavo mentre utilizzava con una certa esperienza le strisce per la ceretta e mi chiedevo se l’avesse fatto ...