1. A volte tornano...


    Data: 02/02/2019, Categorie: Etero Autore: Giorgio_2013

    A volte tornano… Sembra il titolo di un libro, ma è quello che mi sta capitando.
    
    Aver scritto poco tempo fa di Laura, neo-sposina, con cui ebbi un’avventura in motel insieme alla sua amica, sembra quasi di averla riportata a me.
    
    L’ho incontrata per caso in un supermercato della mia zona: io in giro a cazzeggiare, mentre lei a far la spesa con la figlia.
    
    Laura è rimasta sorpresa di incontrarmi. Io lo sono rimasto di più nel vederla dimagrita. Da quando la conobbi ad oggi, di chili deve averne perso molti.
    
    Ha ancora quegli occhi da gattina, l’aria spavalda da saputella, ma qualcosa è cambiato in lei. Credo è per quello che mi hanno raccontato, del tradimento a suo marito Gianmarco… deve aver lasciato il segno.
    
    La sua bambina è vispa, curiosa e, mi sia permesso, rompipalle quanto suo padre. Lo dico senza aver nulla contro i bambini, ma la figlia caratterialmente è molto diversa da lei.
    
    Abbiamo chiacchierato amabilmente mentre spingeva e riempiva il carrello, di più non si poteva visto la presenza della dolce (grrr!) figlioletta. Finito il giro, dovendo andare alla cassa, ci siamo messi d’accordo di prendere un caffè al bar, davanti ai giochi per bambini.
    
    Laura è arrivata con la figlia che squittiva per salire sul cavalluccio e, mentre lei dava retta alla figlia, ho ordinato i caffè, che abbiamo preso in piedi vicino alla peste che si divertiva. Abbiamo continuato a conversare del più del meno, del tipo “come va”, “ancora fai quel lavoro”, “le tue ...
    ... amiche”, i “tuoi amici”, i “nostri amici”, ecc.
    
    Laura ha raccontato di Rosy, che lavora ancora con lei ed è peggiorata da quando le conobbi. Io me ne sono uscito (a bassa voce logicamente, visto l’inquieta presenza) ricordandogli le prestazioni di Rosy al motel e, se quel “peggiorata”, era da intendersi che fosse diventata più troia. Lei ha spalancato gli occhi ridendo di gusto, con la voglia di rifilarmi una gomitata e, a fior di labbra, mi ha chiesto se mi ricordavo piacevolmente di tutto.
    
    Certo che mi ricordo con piacere di tutto, soprattutto di “un’inesperta” sposina. Questo l’ha fatta ridere ancora di più, ma i suoi occhi si sono velati di malinconia.
    
    Le ho chiesto se avevo detto qualcosa di sbagliato, ma Laura mi ha rassicurato aggiungendo che di sbagliato c’era altro, ma non ha aggiunto nulla e io non ho insistito.
    
    Quando ci siamo lasciati ho salutato Laura, che mi ha chiesto se il mio telefono era sempre lo stesso, e la bimba dicendogli di salutarmi anche il suo papà.
    
    Qualche giorno dopo, in pausa pranzo ha squillato il telefono, numero mai visto.
    
    Rispondo con fare professionale e distaccato, subito sciolto in un sorriso di piacevole sorpresa quando Laura si è annunciata dall’altra parte della cornetta.
    
    Lasciamo perdere i convenevoli e i bla bla bla di rito, Laura mi ha chiesto e invitato per un caffè e quattro chiacchiere al bar. Ho accettato chiedendomi il motivo e sorridendo divertito ai ricordi che mi tornavano alla mente.
    
    Mentre andavo ...
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