A volte tornano...
Data: 02/02/2019,
Categorie:
Etero
Autore: Giorgio_2013
... rimanendo nudo con l’uccello dritto davanti a lei, che si era sdraiata sul letto emettendo risolini divertiti. Sono andato in bagno a lavarmi l’uccello come lei voleva.
Quando sono tornato, Laura aveva tolto l’asciugamano rimanendo nuda, distesa sul letto come una dea vogliosa. Era come la ricordavo, ma più magra, con la pelle bianca, le sue belle cosce, le sue tette piccole con i capezzoli pronunciati e la figa con una peluria biondina, che mi aspettava semiaperta.
Ho gattonato sul letto accostandomi voglioso alla sua bocca, che mi ha dato senza remore. Le nostre lingue hanno iniziato a frullare.
Mi sono sdraiato di fianco a lei e ho iniziato ad accarezzarla, stringendo le sue tette, strizzando i suoi capezzoli. Mi sono staccato, arpionando un seno con la bocca, mentre Laura esprimeva il suo assenso sonoramente.
La mia mano è scivolata verso la sua figa, l’ha accarezzata voluttuosamente, esplorando lungo la fessura, allargandola di più, saggiandone il calore e l’umidità. Ho iniziato così un ditalino, accarezzando l’interno del suo sesso.
Gli ho lappato i seni, girando la lingua sull’aureola rossa e succhiando i suoi capezzoli, mordicchiandoli, stirandoli con le labbra, tra i suoi gemiti.
La mia mano ha iniziato ad accarezzare il suo sesso, beandosi dei suoi peli pubici; prima un dito, poi due si insinuano nella sua intimità umida, dolcemente in modo ritmato, strofinando sopra il monte di venere. Poi invitato dal suo godere, li ho spinte in profondità, ...
... aumentando il ritmo del ditalino, allargando le due dita quando le facevo scivolare verso l’esterno. Lei godeva.
Non ho resistito al desiderio. Sono scivolato tra le sue cosce, andando a lambire le labbra della sua figa con la mia bocca. L’ho aspirata prendendo la carne del suo sesso tra le labbra della mia bocca, stiracchiandole le labbra della figa.
Ho iniziato a lappare l’interno della sua vagina, prima con leccate gentili poi sempre più in profondità, voracemente. Mi sono trovato a scoparla con la lingua, con i suoi umori che solleticano il mio palato. La tenevo stretta alla mia bocca afferrandola per i fianchi, mentre lei ansimava ed alzava il bacino dimostrando tutto il suo gradimento.
Mi sono staccato da lei per guardarla in viso. Era illuminata dal piacere.
- Voglio il tuo cazzo!
Laura lo ha ordinato ansimando. Ha cercato di sfilarsi dalla posizione in cui si trovava mentre io la trattenevo leccandogli le cosce. Ma alla fine è riuscita nel suo intento.
Mi ha rovesciato a panza all’aria, andando subito con le mani ad afferrare il mio pene. Lo ha stretto nel suo pugno; lo ha scappellato velocemente due volte facendomi anche male, tanta era l’energia che ci metteva. Non ha staccato i suoi occhi dal mio pene, la sua è una faccia da affamata, come a volerlo divorare.
Alla fine ha fatto salire la pelle lentamente, come lentamente l’ha fatta scendere tendendo mio pene. È scesa con la bocca e ha iniziato con il baciare la cappella, prima sulla punta, poi sui ...