Villaggio di houer capitolo 14
Data: 04/02/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: prossi
... ma, vista la situazione, sarebbe stato meglio differire ad un altro momento l’incontro. L’aria era solo apparentemente tranquilla, in realtà intravedevo una elettricità latente pronta a scaricarsi alla prima scintilla.
In auto mi chiesero di raccontargli tutto l’accaduto, ma io traccheggiai rispondendogli che ero troppo stanco per parlare e allora Patrick e Arthur raccontarono che erano anni che non si verificava un temporale di tale portata, che era piovuta in poco tempo tanta acqua quanto ne piove in un intero mese. Tanti villeggianti erano stati colti dalla piena, un villaggio era stato distrutto da una tromba d’aria, si erano contati tre morti e ancora c’erano dei dispersi.
Josh taceva e ciò non era normale.
Fui sollevato che Patrick e Arthur avessero preso il comando della discussione e che questa fosse incentrata sull’eccezionalità dell’evento meteorologico. Avevo solo voglia di una doccia calda e di dormire e, soprattutto, non avevo voglia di parlare.
Accanto a me, Josh guardava fissamente avanti come se fosse alla guida.
Arthur lasciò Patrick in ospedale da Jonatha e poi diresse l’automobile verso casa.
Josh continuò nel suo silenzio benché si mostrasse affettuoso nel prodigarsi a darmi assistenza poiché non mi reggevo in piedi. Attese che finissi di fare la doccia per aiutarmi ad asciugarmi, in silenzio; mi aiutò a mettermi il pigiama, in silenzio; mi aprì le lenzuola del letto, in silenzio; lasciò che mi coricassi e rimboccò le lenzuola ...
... affettuosamente, in silenzio.
I conti si fanno sempre, prima o poi scocca l’ora inesorabile e non dovetti che aspettare la mattina seguente quando, svegliandomi, mi ritrovai gli occhi tristi di Josh che aspettavano il mio risveglio davanti ai miei occhi assonnati e perduti.
“Mi ami ancora?” mi chiese serio a bruciapelo.
E ci sono momenti nella vita nei quali ti accorgi che la tua fanciullezza è finita, che ogni giorno è il giorno dei conti, che non ci si può più nascondere dietro un dito, non si può tacere la verità, trincerarsi nel silenzio.
Ero cresciuto e a volte o spesso crescere significa sporcarsi, degradarsi, subire, inchinarsi, uccidersi come quando siamo costretti ad arrivare a patti con il mondo, con le persone e soprattutto con noi stessi, con i nostri istinti animaleschi. Solo la verità, benché crudele, ci restituisce dignità.
“Ti ho tradito Josh” gli confessai sommessamente.
Josh ascoltò senza fiatare, solo un fremito della mascella, un inarcarsi leggero delle sopracciglia. Poi si alzò con movimenti pacati e misurati dal letto senza mostrare né rabbia né delusione e uscì con la stessa calma dalla stanza.
Ero, da una parte, orgoglioso di essere riuscito a dirgli la verità, nel mio animo riconobbi di essermi comportato finalmente da uomo, mi sentii liberare il cuore, ma nello stesso tempo mille aghi mi trafissero la testa. Me la presi tra le mani per attutire il dolore.
Avevo tradito il mio amore, il mio mito, la persona dal cui cuore io rinacqui dopo ...