Puttana in Trasferta: Eva entra in Gioco
Data: 05/02/2019,
Categorie:
pulp,
Autore: Patrizia V.
... tranciato le ginocchia, e per accertarsi che funzioni fa saltare la testa al ferito. Risaliamo le scale lasciandoci dietro i due cadaveri e raggiungiamo gli uomini di Anna che stanno sparando nell’androne in direzione sia delle scale che della sala da ballo. Noto che gli spari provenienti dalla sala sono pochi; ne deduco che la maggior parte degli uomini di Pasquale devono essere al piano di sopra, così mi unisco ai gorilla che invece che contro le scale sparano verso il salone. Il tipo con il kalashnikov e io ci appostiamo ai lati della porta, poi quello lancia dentro una flash bang che fa un casino della madonna quando esplode. Mi butto dentro rotolando per terra, giro l’HK e sparo tre colpi, seguiti da altri tre. Un camorrista cade, un altro risponde al fuoco ma si espone e viene tranciato da una raffica di kalashnikov. La via è libera. Quattro gorilla si gettano nelle salette riservate e nei privé, senza pensare più a me. Io raggiungo la terrazza e guardo verso l’alto: tempo di rifare in senso inverso la strada che ho fatto la sera della festa. Ho in tasca una fune con arpione: la getto in alto tre volte, finché non riesco ad agganciarla alla balaustra di sopra. Metto l’HK a tracolla e mi arrampico aggrappandomi ai nodi della fune. Sono meno di tre metri, non è poi una gran cosa, e io sono abbastanza in forma dopo i mesi in Mediterraneo passati a fare esercizi e a respirare aria di mare. Scavalco la balaustra e mi guardo intorno: come già poche sere prima, la terrazza ...
... superiore è deserta. Prendo fiato e individuo la vetrata della sala dei giochi di don Pasquale: la luce è accesa ma non vedo movimenti. Mi avvicino e guardo dentro dalla stessa posizione da cui avevo filmato l’orgia di Pasquale con i suoi amici. Eva è lì, incaprettata contro un tavolo; discinta, sfatta, immobile… Ma viva, almeno a giudicare dal respiro contratto. Quei bastardi stavano facendole la festa quando abbiamo attaccato. Al suono degli spari devono aver interrotto lo stupro per andare a vedere cosa stesse succedendo… Apro la porta finestra e scivolo nell’androne. La porta della camera è aperta, e io raggiungo facilmente la prigioniera. Eva è cosciente: mi vede, mi riconosce… - Pat! - Calma, piccola. Un momento e ti libero. Estraggo il coltello da sub che ho al polpaccio e recido le funi. Eva ha ancora addosso gli abiti che indossava quando è stata rapita, o ciò che ne resta: delle calze non è rimasto niente, la camicetta è tutta strappata e la minigonna è aggrovigliata ai fianchi. La povera ragazza è tutta scarmigliata e perde sborra fresca dalla fica malamente slabbrata. - Come stai? - Sono stata meglio, ma posso camminare… Attenta! Mi volto di scatto: la sagoma della porta è occupata da una figura eretta e con una pistola in pugno. Il femminello di don Pasquale, l’amico del nero e della domina che ho ammazzato la sera della festa. E’ a torso nudo, con una minigonna e calze a rete… Fa abbastanza schifo, ma evidentemente a don Pasquale piace. - E tu chi cazzo sei? – mi ...