1. Mandingo - 1


    Data: 08/10/2017, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: IlBaroneRosso, Fonte: Annunci69

    Mandingo: una giornata qualunque - 1
    
    Il sole del mattino filtrava tra le stecche dell’imposta mezza sconnessa; Amin si svegliò all’improvviso e si ritrovò più eccitato del solito, forse un sogno che adesso non ricordava, oppure semplicemente la piscia che gli riempiva la vescica, fatto sta che aveva un’erezione quasi insopportabile.
    
    Il traffico di Quarto Oggiaro riempiva di rumore il cortile, come il sole di metà giugno riempiva di luce la stanza. Di fianco a lui, distesa sul pagliericcio miserevole di quella miserevole stanza, forse era più giusto chiamarla pollaio, dormiva profondamente sua madre Josha.
    
    Joshua era stata la prima moglie di un importante capo tribù di un villaggio sulla riva sinistra del fiume Congo; dopo che il marito, il padre di Amin, che ne era il primogenito ed erede, dopo che l’aveva retrocessa a serva delle sue quattro o cinque mogli successive, Joshua aveva accettato gli inviti di sua sorella, che da tempo si guadagnava il pane facendo la vita in Italia, e si era portato dietro Amin, che all’epoca aveva cinque anni. Amin era stato sempre in casa con sua madre, nel letto di sua madre, abbracciato a sua madre; quando la mamma aveva clienti, aspettava fuori in cortile e poi, finito il lavoro, uscito il cliente, tornava velocemente dalla mamma, a dividerne il tepore, il calore umano, la residua eccitazione ed il corpo. Sua madre gli aveva insegnato tutto del sesso, con lei aveva fatto l’amore la prima volta e con lei, quando aveva voglia, cioè ...
    ... sempre, faceva sesso regolarmente, in pratica sempre. E qualche volta era lei, Joshua, a chiedergli di fare sesso. Avevano imparato l’italiano, vestivano all’europea, Amin era andato a scuola fino a sedici anni e in casa parlavano esclusivamente italiano. Perfettamente integrati.
    
    Sua madre gli aveva insegnato tutto del sesso, anche a fare sesso con i maschi. La prima cavia fu il fratellino, anzi il fratellastro Ismail, figlio di una delle ultime amanti del vecchio capotribù; anche Ismail era arrivato in Italia piccolissimo, aveva appena otto anni: il padre l’aveva affidato al fratello maggiore, Amin, che all’epoca aveva già sedici anni, perché badasse a lui, lo allevasse e lo instradasse nella vita, nella città e nella civiltà europea.
    
    Ismail era capitato a casa di Amin, era suo ospite, divideva con Amin e Joshua la casa, i pasti ed il letto; e Joshua stessa aveva detto al figlio:
    
    - Amin, non vedi che bambino bello e dolce e tenero? è come una femminuccia, guarda che ciglia lunghe e che occhi da cerbiatto! Guarda che bel culino che ha! Diventerà l’amante di un ricco sporcaccione, già qualcuno dei miei amici voleva fargli il culo, ma tu sei il suo tutore, spetta a te fartelo la prima volta.
    
    E così una sera Joshua aveva fatto inginocchiare Ismail sul letto, e mentre gli teneva ferme le mani e gli accarezzava il volto e gli dava le tette da baciare, diceva al figlio maggiore di spalmarsi il cazzo con un suo unguento magico,
    
    - Non è per lui, a lui gli fa solo bene ...
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