1. Gaia


    Data: 07/02/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Gaia67

    La febbre mi ha svegliato all'improvviso. Un'occhiata al cellulare mi informa che sono le 2 di notte. Mi accorgo che non tremo più come prima: il calore si sta diffondendo sulla mia pelle nuda a contatto con le lenzuola e il piumino. La mano destra stretta tra le cosce, vicino alla vulva: mi piace sentirla lì, anche se non la muovo, anche se le dita non scostano le grandi labbra in cerca dell'orgasmo. Un orgasmo che invece esplode nella casa dei vicini. La voce di lei, con quelle grida sfuggite al controllo. Tendo le orecchie, cercando di sentire ogni variazione, ogni indizio su come si stiano dando piacere. Mi sento una guardona, mi sento come se violassi la loro intimità. Un attimo ed eccomi in piedi, veloce indosso un accappatoio e ancora scalza esco dal mio appartamento e raggiungo la loro porta. C'è silenzio ora. Alzo la mano per bussare, rimane sospesa per il tempo di un paio di respiri, poi si decide a toccare il legno. Immagino la sorpresa, all'interno, al di là della barriera, il vestirsi velocemente, il raggiungere l'uscio. E' lei che apre e mi vede. All'imbarazzo palpabile si sostituisce un sorriso prima di sorpresa e poi di complicità, malizioso. Senza una parola si scosta per farmi entrare. Mi tolgo dal pianerottolo e il mondo rimane nuovamente fuori. Pochi passi sul pavimento di legno non laccato e mi fermo. Lei dietro di me mi prende l'accappatoio dalle spalle, quasi come fosse un cappotto. “Chi era?”, la voce maschile arriva dalla stanza, perplessa. “Un ...
    ... regalo”, risponde allegra la donna, “arriva subito” La tela scende a terra lasciandomi nuda nella luce fioca. Rimango ferma, mi sono offerta, sta a lei decidere come, dove, quando... con chi. Mi gira intorno, le sue dita percorrono vie sulla mia pelle. Afferra il mio polso e mi guida verso la stanza. Poco prima di entrare, scioglie la sua vestaglia e mi benda con la cintura. Chiude i miei occhi e mi trovo come prima, come quando ero di là. Dolcemente vengo guidata, docilmente mi faccio condurre. Non posso vedere, ma sentire sì e la sorpresa e subitanea eccitazione dell'uomo non sfugge al mio udito: un respiro strozzato in gola e uno scattare seduto sul letto. “ Un magnifico regalo, mia cara”, la sua voce bassa, predatoria. Posso immaginare le immagini che si stanno creando nel suo cervello, le varie opzioni, gli sguardi con lei. Da tutto questo sono esclusa, ma non mi pesa. Sono in attesa, ricettiva, a disposizione e loro lo sanno. Le braccia mi vengono tirate indietro all'improvviso, senza alcun preavviso, i polsi legati con una corda, di canapa, non strettamente. L'effetto della legatura si fa sentire subito tra le mie gambe e sul mio seno, spinto in fuori dalla posizione. La mano della donna si impossessa dei miei capezzoli, stringendoli. Il suo corpo inizia ad aderire al mio: la sua bocca non cerca la mia, non cerca la mia pelle, ma la lingua dell'uomo che da dietro si unisce alla mia schiena: sono in mezzo a loro. Lei storce un capezzolo, strappandomi un breve grido e ...
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