1. La vendetta di carlotta


    Data: 10/02/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Mirosa

    Normalmente quando scrivo roba erotica, cerco di non usare un lessico troppo scurrile e di curare la sintassi. Tuttavia mi sono resa conto che quando ho voglia di masturbarmi, vado a scovare i racconti più triviali e allora ho provato pure io, una volta tanto, ad allentare i freni inibitori. Vedrò che effetto farà questo mio nuovo modo di propormi.
    
    Avevo notato in Carlotta una certa tristezza nello sguardo, non la vedevo brillante come sempre. Un’espressione pensosa, frammista a un timido sorriso, quasi una richiesta di aiuto, che le aleggiava all'angolo della bocca; ne ero incuriosita e contemporaneamente provavo un sottile dispiacere per lei, perché capivo che qualcosa le girava storto. Provai a chiederglielo, ma lei mi dispose:"Va tutto bene." Allora ho pensato che avesse avuto brutte conseguenze a causa della doppia penetrazione, con i due cazzi fuori ordinanza, dell’ultima sera che avevamo giocato con il resto della compagnia. Avrei dovuto capirlo, basta dare l’organizzazione delle orge a Flavia e quella lurida pur di stupire è buona di scovare l’impossibile. Decido tuttavia di scoprire il perché dell’evidente cruccio che la turba, cazzo è da quando eravamo alle medie che lesbichiamo, abbiamo spompinato i maschi di tutta la Liguria, abbiamo regalato culo e fica a cani, cagne, porci e scrofe in Italia e all’estero, comprese le navi da crociera e non tollero che lei non voglia confidarsi con me. Qualche giorno dopo mi butto nei caroggi di Genova, raggiungo il quartiere ...
    ... della Maddalena ed entro a passo di carica nella boutique di souvenirs, che Carlotta con il marito vendono ai turisti. Era sola in negozio, andammo un attimo nel retro e mentre lei sbirciava che non entrasse nessuno, m’inginocchiai dietro di lei, le lubrificai bene la fregna e le infilai dentro fino a metà polso la mano, la chiusi tenendo solo l’indice dritto per toccarle l’utero e iniziai a pomparla furiosamente, intanto che le leccavo il culo. Nell’attimo dell’orgasmo si mise il pugno in bocca e lo morse per non urlare, tanto era il godimento che le avevo procurato.
    
    Invertimmo le posizioni e lei mi restituì il favore ripetendo i miei precedenti gesti alla perfezione al punto che m’infilai in bocca la salvietta appesa dietro la porta, per evitare con le mie pazze urla di far accorrere tutti i passanti.
    
    “Brutta troia! – mi disse – sapevi di venire a lesbicare con me e sei andata al cesso senza poi farti il bidè!” Le risposi:”Sei venuta schizzinosa, ci siamo sempre leccate anche da mestruate e ora ti schifi perché non mi sono lavata il culo?” Ridemmo, ci ricomponemmo, lei riprese il suo posto in bottega e io capii che adesso avrei potuto chiederle il motivo della sua recente e inusuale mestizia. Fu allora che mi confessò che da quella sera che era stata quasi squarciata da quei due cazzi enormi presi contemporaneamente in fica, litigava spesso con il marito perché lui avendo visto con quanto trasporto si era fatta penetrare dai due vigorosi membri, adesso pretendeva che ...
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