La vendetta di carlotta
Data: 10/02/2019,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: Mirosa
... dagli stessi si facesse inculare. Lei si vedeva costretta e non era tipo da subire imposizioni, specialmente dal marito che godeva solo se la vedeva posseduta da altri e altre.
Non poteva negare che la nuova prospettiva la eccitava, ma aveva l’ulteriore terrore che le dimensioni di quei due mastodontici pali le procurassero un’inguaribile lacerazione anale. Il timore non era azzardato e temeva per quello che avrebbe dovuto raccontare in ospedale:"Ricucitemi che coglievo frutta dall’albero, ero senza mutande per fare arrapare mia zia che stava sotto col cesto, sono caduta e atterrata a gambe larghe su di un ciocco di quercia?"
Io le ricordai che il nostro amico Renzo era dotato di un cazzo che a vista aveva poca differenza, almeno in grossezza, con quei due uniti che aveva già preso; allora perché non fare allenamento con lui durante la settimana? Sarebbe servito a rilassare i muscoli dello sfintere e a verificarne la dilatabilità. Le ricordai anche che nella nostra compagnia, nessuna e nessuno era obbligato a fare ciò che non voleva e lei avrebbe potuto benissimo rifiutarsi in extremis, senza preoccuparsi di noi che intanto il modo di procurarsi le nostre sane sborrate l’avremmo senz’altro trovato, con tutti quei cazzi, fighe e gingilli assortiti che circolavano nel corso delle nostre orge. Se acconsentiva, avrei fatto la proposta al resto della combriccola e lei rimaneva libera di accettare o meno. Si disse d'accordo. Per l’appuntamento del fatidico sabato sera feci ...
... il passaparola con le altre e gli altri del gruppo di maiali e scrofe che siamo, di modo da spingerli a chiedere a Carlotta di fare la prova di prendere in culo, facendo così anche contento quel sant’uomo di suo marito Teresio, contemporaneamente quei due cazzi mostruosi che aveva già ospitato, magnum cum guaudium, suo e di noi tutti e tutte, nella sua capiente fica. Avrei potuto fare a meno di fare io la promotrice, mi sarebbe bastato dirlo solo a quella puttanaccia di Flavia perché in breve tempo, tutto fosse organizzato e pronto! Mancava solo il consenso di Carlotta, che godette nel farci insistere e infine accettò, ponendo però la condizione che se si fosse pentita anche nel corso della spaventosa inculata, le sarebbe stato concesso di smettere immediatamente. L'entusiasmo fu generale, come location, Flavia aveva scovato un podere in un paese nell’entroterra della Riviera di ponente. Eravamo più di trenta persone, in un ampio spazio erboso prospiciente la stalla sul retro della costruzione, dove nessun estraneo poteva vedere ciò che stavamo facendo e neppure immaginare ciò che sarebbe successo; donne e uomini con i sessi gocciolanti solo al pensiero di ciò che avremmo visto. Personalmente avevo consumato le suole nell’andirivieni fra la mia scrivania e i gabinetti, ogni qual volta che vedevo una collega o collega che vi si recava. Ormai la mia ninfomania era proverbiale e nessuno disdegnava le mie attenzioni. Compagne e compagni di lavoro insospettabili, salivano sulla ...