La vendetta di carlotta
Data: 10/02/2019,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: Mirosa
... due natiche marmoree solcate da una fessura perfetta come un’incisione chirurgica sotto le quali s’intravedevano due labbra che sembravano sorridere alla fica che contornavano. I due, lavoravando in sincronia fecero posizionare a 90 gradi Paola e Lella, guancia contro guancia, ma loro preferirono bocca contro bocca per potersi slinguettare, e le quattro braccia sulle rispettive spalle, che le facevano sembrare lottatrici di greco-romana, poi in perfetto accordo, con i cazzi ancora semi molli in una mano, iniziarono con movimenti rapidi e secchi dal basso verso l’alto a colpire le fiche delle due donne, sculacciandole con l’altra mano. Io che mi ero impegnata a preparare per bene il culo di Carlotta, glielo stavo leccando e penetrando con tre dita ben unte di crema emoliente, poi lasciai posto a Renzo che volle che lo spompinazzi un po’ perché non gli sembrava d’averlo abbastanza duro; glielo succhiai per neppure un minuto e dovetti desistere poiché avevo le gote indolenzite per avere ospitato quel quintale di carne umana e non appena glielo liberai, lucido di saliva lo appoggiò al culo di Carlotta e dolcemente glielo spinse fino a che i peli non si sporcarono di crema, intanto i due attori principali si stavano scopando con calma, Paola e Lella, quasi stessero facendo allenamento.
Carlotta fece scivolare in terra il pareo e rimase meravigliosamente nuda, le sue superbe mammelle abbronzate erano in bella mostra e facevano risaltare due capezzoli appuntiti e bruni che ...
... tutti avremmo voluto succhiare. Il suo ventre era piatto con incastonato un ombelico da Venere. La nera foresta di peli ricci sul pube si insinuava fra le statuarie cosce che custodivamo una fica da infarto e di cui si intravedeva l'inizio della fessura. Ma questa sera il punto focale era il suo culo botticelliano, non eccessivo ma ben dimensionato, tondo e sodo, diviso in due lobi da un sentiero che tutti avremmo voluto percorrere, e che io da privilegiata vi feci scorrere la mano provando con successo a introdurci quattro dita, trovando il tessuto elastico e predisposto alla esagerata dilatazione.
Dal buio tolale fuori dall’improvvisato palcoscenico illuminato, provenivano grida di incitamento e parole triviali che accompagnavano le sborrate e gli orgasmi; il clima erotico aumentava a dismisura e lo spettacolo vero e propio doveva ancora cominciare.
I due attori si allungarono supini sui materassi, l’uno di fronte all’altro e incastrarono le gambe facendo in modo che le palle e i cazzi straordinari che Paola e Lella accarezzavano e baciavano per fargli mantenere le superbe erezioni, combaciassero. Uno era leggermente più lungo e col glande affusolato, l’altro più tozzo e con una cappella a fungo terrificante, fu a quel punto che sentii lo sfintere di Carlotta contrarsi sulle mie dita: paventava il momento in cui sarebbero penetrati nelle sue viscere. Intuii che stava per desistere e allora la baciai sulla bocca intanto che le facevo un ditale che ebbe il potere di ...