Svezzamento superlativo
Data: 11/02/2019,
Categorie:
Etero
Autore: Miriana
... mai stata capace di fingere di ansimare, come fanno alcune donne che ho conosciuto così, per essere veritiera, ho iniziato a toccarmi, penetrarmi con un dito, poi con due ed infine col pugno chiuso a pera, accantonando da un lato le coperte che già male mi coprivano, lasciando che Jo vedesse chiaramente che mi stavo facendo un ditalino, anzi, un agglomerato di dita che invadevano il mio sesso prepotentemente, causandomi deliziosi brividi di freddo e caldo, misti in una specie di flagello fisico di tale intensità che mi portarono all’eccesso in un battibaleno; orgasmo che diede libero sfogo a rumorosi mugolii, impossibili da trattenere in decibel che non giungessero ai timpani del ragazzo che continuava a fingere di dormire, e che, purtroppo, non riuscivo ad eccitare a tal punto da farlo balzare dal suo letto al mio. Dopo aver esibito un’infinità di posizioni sexy e raggiunto diversi godimenti, decisi di mettermi a dormire, anch’io convinta, ormai, che il fratello di Enry avesse altri tipi di preferenze sessuali. Verso le undici del mattino dopo, mi destai parecchio intorpidita e con una leggera emicrania. Avevo fatto dei sogni incasinati, senza senso, in uno dei quali continuavo ad essere stuprata degli amici di Enry, tutti in gruppo su di me; e forse, nel sogno avevo anche goduto, visto che mi sentivo parecchio umida in mezzo alle cosce. Mentre pensavo cosa fare, era arrivato Jo con un vassoio colmo di pasticcini caldi e fumanti, che lui stesso aveva appena sfornato, e un ...
... delizioso cappuccino dove sulla schiuma aveva disegnato una rosa. “ Wow …! ” avevo esclamato piacevolmente sorpresa. Nel sedermi sul letto per fare colazione non avevo trattenuto a me il lenzuolo, che era sceso quasi fino all’inguine, lasciandomi scoperto tutto il seno. Convinta ormai che tanto a lui non interessassero le mie grazie, evitai di coprirmi e iniziai a mangiare le deliziose mini brioches, imbottite di una stupenda marmellata di mirtilli, così buona da causarmi diversi mugolii gustativi, non molto diversi, d’intensità, a quelli sessuali. Proprio in quel momento Enrico bussò alla porta della camera. “ Posso entrare o disturbo …? ” domandò, scostando leggermente il battente per sbirciare all’interno della camera. Con mio evidente stupore, Jo, premuroso, sollevò il lenzuolo e coprì il mio seno come per difenderlo da sguardi inopportuni. “ Cosa stavate facendo, porcellini? ” ci apostrofò con malizia, forse con la speranza che avessi risolto il problema di suo fratello. “ Nulla, nulla …! ” disse subito lui, arrossendo. Quel ragazzo m’inteneriva. Pensare che potesse essere dell’altra sponda, un poco mi dispiaceva, sia per il fatto che mi era particolarmente simpatico, ma anche perché, quando mi aveva sollevato il lenzuolo sul seno, avevo visto più attentamente un promontorio piuttosto ben conformato, sotto la seta del suo pigiama, cunetta che mi sembrava alla coche, più che rilassato. “ La fretta con cui hai risposto, mi lascia dubitare, fratello … ” lo incalzò Enrico, ...