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Una storia vera
Data: 08/10/2017, Categorie: Etero Autore: arturo02, Fonte: RaccontiMilu
... che se volevo poteva chiedere. Accettai. Arrivati andammo subito al ristorante. Aspettai in macchina. Poco dopo tornò e mi disse che se volevo mi assumeva subito. Mi portò dal padrone che dopo avermi adocchiata mi disse che mi assumeva subito. Sopra il ristorante aveva una stanza che potevo utilizzare. Accettai. Il mio �liberatore� mi abbracciò e mi augurò buona fortuna. Il lavoro mi piaceva, un po� meno il padrone. Era un messicano grasso e viscido che dopo poche settimane cercava ogni momento per toccarmi. Per fortuna nel ristorante c�era sempre anche la moglie che gli impediva tante avances. Però appena poteva mi spingeva in un angolo e dovevo prenderglielo in bocca; o si infilava nella mia stanza, dove preferivo mettermi sopra di lui e scoparlo per evirare di essere schiacciata. Dopo pochi mesi sia lui che la moglie avevano preso fiducia in me e spesso la sera ero sola a servire. Da tempo c�era un uomo distinto che la sera veniva a cenare. Lentamente si era creata una certa confidenza e quando rimanevamo soli chiacchieravamo. Una sera, non so perché, gli raccontai tutta la mia storia. Rimase ammutolito e incredulo. Confermai che era tutto vero ciò che dicevo. La sera dopo mi disse che mi aspettava fuori, alla chiusura del locale. In macchina mi disse che voleva farmi una proposta. Mi disse che era un vedovo, padrone di una impresa, viveva solo e aveva bisogno di una donna che badasse alla casa, in pratica di una governante. Mi avrebbe pagato il doppio. Gli dissi che ci ...
... avrei pensato. Ragionando mi dissi che in fondo non cambiava nulla, anzi farmi usare da un lurido ciccione o da un uomo più bello e pulito era solo un guadagno e in più la paga era doppia. Accettai e fu un cambio fortunato. Robert, così si chiamava, è stato davvero l�uomo della mia vita e il mio unico amore. Mi portò nella sua casa, una bellissima villa, e mi rispettò sin dal primo momento. Non mi toccò sino a che non fui io a chiederlo. Sin dall�inizio mi aspettavo di trovarmelo infilato nel mio letto ma non successe. Mi trattava con gentilezza e rispetto. Tenevo la casa pulita e preparavo da mangiare ma non mi trattava come una domestica, tutt�altro; mi faceva sentire importante e indispensabile. Sentivo che mi desiderava ma pensavo che nel concedermi avrei rovinato la complicità che si era instaurata tra noi. Pian piano mi sono innamorata di lui. Passarono molti mesi e una sera, nel mio letto, ero nervosa e impaziente. D�impulso mi alzai e andai nella sua stanza. Mi fermai di fronte al suo letto. Rimanemmo a guardarci silenziosi. Mi tolsi la vestaglia e rimasi nuda e immobile. Alzò le coperte e mi sdraiai al suo fianco. Quella notte mi tenne solo abbracciata al suo fianco. Da allora ho cominciato a godere del sesso: la mia bocca, la mia vagina e il mio ano che erano serviti solo per far godere altri uomini con Robert sono diventati il mezzo del mio piacere. Dal primo ed unico orgasmo provocatomi dal reverendo ho dovuto attendere anni per provarne altri. Robert se ne andato ...