1. Una storia vera


    Data: 08/10/2017, Categorie: Etero Autore: arturo02, Fonte: RaccontiMilu

    ... lungo la strada del paese. Dopo 20 giorni lui tornò come promesso, mi caricò in macchina e io pensai che iniziava la mia nuova vita. Io ero eccitatissima e continuavo a parlare, mi guardava e sorrideva. Dopo un centinaio di chilometri si fermò in uno spiazzo isolato e spense la macchina. Mi appoggiò una mano sul ginocchio e sorridendo mi disse � bambina, devi incominciare a pagare il passaggio �. Lo guardai senza dire nulla, si slacciò i pantaloni, si abbassò i boxer, mi mise una mano sulla nuca e mi spinse giù. Non mi meravigliai e comunque qualche cosa dovevo pagare. Presi in mano il pene e iniziai a leccarlo poi lo ingoiai e presi muovere labbra e lingua cercando di dargli il maggior piacere possibile. Evidentemente fui brava perché nel giro di poco lo sentii ansimare e quando capì che lo facevo venire in bocca ebbe un orgasmo fortissimo. Continuai a succhiarlo sino a quando lui si staccò, mi accarezzò la testa e mi disse che ero stata fantastica. Riprendemmo il viaggio sino a sera, ci fermammo in un grosso paese, mi portò a mangiare e poi andammo in un motel. Già a me, quella cittadina, a confronto con la mia, sembrava un altro mondo, i negozi, le luci, la musica, le macchine e la gente mi sembravano di un altro pianeta. Guardavo tutto con la bocca aperta. L�uomo mi accarezzò la testa e mi disse che le facevo tenerezza. Nel motel mi registrò come sua figlia. Entrati in stanza ci sistemammo e poi lui mi disse �una bella doccia e poi a nanna�. Iniziò a spogliarmi e una ...
    ... volta nuda mi guardava e mi diceva che ero bellissima. Si spogliò rapidamente e andammo sotto la doccia. Mi insaponò e mi lavò i capelli. Mi accarezzava su tutto il corpo. Vidi che era in erezione e mi inginocchiai prendendolo in bocca. Mi teneva le mani sulle spalle e respirava velocemente. Ad un tratto si tirò indietro e mi disse �basta,basta� gli chiesi se gli avevo fatto male. �no,no,assolutamente� ; uscimmo dalla doccia, mi asciugò, si asciugò e mi portò sul letto. Prese a baciarmi e stringermi i seni, mi lecco in mezzo alle gambe, mi penetrò con le dita ma sempre delicatamente e con calma, come mai ero stata trattata. Alla fine mi venne sopra, presi il suo pene e lo aiutai a penetrarmi. Non provavo nulla ma lui meritava di godere di me. Al mattino quando vide i miei poveri vestiti mi disse che non potevo girare con quegli stracci e mi portò in un magazzino di vestiti che a me parve un paradiso. Mi rivesti completamente. Al mattino fece il suo lavoro poi ripartimmo per un�altra città. Ci fermammo in un altro motel. Mi prese con molta delicatezza e pensai che dovevo in qualche modo ringraziarlo e gli dissi � se vuoi puoi prendermi anche dietro�. Rimase un attimo spiazzato ma poi lentamente e con delicatezza mi penetrò dietro. La cosa lo aveva talmente eccitato che in breve tempo mi venne dentro. Al mattino partimmo per Phoenix. Mi chiese cosa sapevo fare. Gli dissi che al momento sapevo solo fare la cameriera. Mi disse che in città conosceva una persona con un ristorante e ...