1. Dannata bicicletta


    Data: 11/02/2019, Categorie: Etero Sensazioni Autore: The Last Perseus, Fonte: RaccontiMilu

    ... piace. “La malizia sta in chi ascolta…” “Ti prego… non scadermi nelle frasi fatte…” La sua faccia, in questo momento, non ha prezzo! Alzo le mani. “Allora Medusa, io sono arrivato. A questo punto mi vien da dire che ti convenga andar per la tua strada, ma sappi che dovrò darti la caccia.” “Perché?” “Perché devo tagliarti la testa. Scusa, ma l’idea che tu vada in giro a far diventare di pietra tutti quelli che incontri… non so… non è che mi convinca molto…” Medusa ride. “Sei proprio sciocco, lo sai?” “Ci provo. A volte mi riesce bene, a volte meglio.” “E modesto.” “Touché…” “L’alternativa alla caccia qual è?” “Salgo, mi faccio una doccia calda, mi metto qualcosa di asciutto e mi sdebito offrendoti una birra.” “Ti aspetto qui?” “Oppure sali, ma proportelo così alla prima sera mi pareva un po’ affrettato.” Ci guardiamo mentre lei pensa cosa fare. “Potrei salire. Ma se allunghi anche solo un dito io ti pietrifico.” Sto per parlare ma Medusa alza un dito. “No, non dire nulla. Non ti permettere!” Rido. “Come angelo custode non sei affatto male.” Scendo dalla punto. Non ha nemmeno provato a diminuire l’intensità del diluvio. Per fortuna Medusa ha un ombrello. Che ha ben cura di non condividere, lasciandomi a prendere ancor più acqua mentre apro il portone di casa. “Benvenuta nella mia reggia!” La precedo accendendo le luci e le chiudo la porta alle spalle. Fa due piccoli passi nell’ingresso e si guarda attorno con educazione. L’accompagno in cucina/sala e le porgo una sedia. ...
    ... “Ecco l’antro del mostro…” “Vorrei farti notare che, stando alla leggenda e ai ruoli che abbiamo (hai) scelto, in questo momento il mostro sei tu.” Si siede, appoggia la schiena e accavalla le gambe. Collant. Sono quasi certo che indossi collant. Mi guarda con aria di vittoria. Mi ci vuole un momento per capire. “Quindi, sei io sono la Bestia… tu sei la Bella?” Merda. La signorina mi ha messo in castagna. “Facciamo che fingo indifferenza battendo in ritirata e torno tra un momento?” “Vai mio eroe, vai!” Sparisco in camera, mi tolgo tutto di dosso alla velocità della luce e getto a terra, in un angolo. Ci penserò poi. Afferro l’accappatoio al volo e mi chiudo in bagno. Ora, visto che questo è un racconto erotico e quando l’avete iniziato (ammesso poi che siate arrivati fin qui) l’avete fatto in cerca di sesso, vi aspetterete che Medusa si dimostri trasgressiva oltre misura e si infili nella doccia insieme a me. No via, non ditemi che vorreste una scena così banale e scontata. Vero? Esco dalla doccia che non succede nulla di straordinario e la ritrovo esattamente dove l’avevo lasciata. “Perdona l’attesa.” Alza le spalle. È proprio carina. “Sei pronto?” “Quando vuoi andiamo.” È ipnotico osservare le sue ginocchia che si muovono e si accostano per farla alzare. Resto ad osservarla fin quando non mi sfila davanti per uscire dall’appartamento. Mentre scendiamo le scale ci accordiamo sul locale. In auto gira Smoke on the water. “Quindi Dio sta mandando il diluvio universale per farmi ...
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