1. Novara


    Data: 12/02/2019, Categorie: Etero Autore: Sturmundgrand

    ... attenzione alla ragazza anche se era carina. Sembrerà strano ma non sono il tipo, che va in giro esclusivamente a caccia di donne, di belle donne; in quel momento avevo freddo e volevo solo scaldare il pancino. Inoltre, stavo leggendo sul giornale di un tizio inquisito dalla Guardia di Finanza, sembrava il titolare dell’azienda con cui dovevo andare a trattare la commessa per l’azienda per cui lavoravo, ero un attimo preoccupato.
    
    “Ah! Allora, grazie, un latte bianco, caldo!”, risposi continuando a leggere. Diavolo, era proprio lui, il mio grossista, lo riconobbi dalla foto in basso nella seconda colonna. Dopo breve, la signorina pose sul tavolino di legno un bicchierone pieno di latte fumante. “Oh, mi scusi, non le ho chiesto se voleva del cacao”, la sua voce molto calda mi riportò nel locale, che era immerso in un’atmosfera accogliente, di sottofondo musiche satinate di Ella Fitzgerald. Alzai gli occhi, ebbi modo di vederla senza cappotto: non tanto alta, un viso dai lineamenti armoniosi, occhi da gatta, labbra tonde e morbide, un nasino molto carino, corporatura sinuosa…seni piccoli ma non troppo. Fu come ricevere una scossa elettrica. Spesso da buon maschio mi ero posto la domanda banale di quale fosse la mia donna ideale: alta, bassa, rossa, bionda? Mora, nordica o meridionale? Avevo delle idee confuse in proposito…Ecco, quel giorno, vedendo quella ragazza, tutti i miei pensieri sull’argomento si ricomposero armoniosamente.
    
    “Scusi, desidera che le porti del ...
    ... cacao?”, ripetè la ragazza sorridente, aveva al posto dei denti una collane di perle. Risposi inebetito, “Perché?”;
    
    “Ma scusi, il cacao da mettere nel latte, non lo vuole??”, come si faceva a dirLe di no?
    
    Per fortuna,entrò un cliente, “Ciao, Rosy hai sentito che freddo che fa oggi?”;
    
    “Un sacco, Mariolino, caffè come al solito?”;
    
    Si voltò di spalle verso il nuovo avventore senza più aspettare la mia risposta e il mio cuore ebbe quasi un cedimento, lo so, non è carino a dirsi ma vidi davanti a me un piacevolissimo fondo schiena. Come mi ripete spesso un mio carissimo amico Avvocato, ebbi modo di guardare uno di quei sederi che parlano e a me sembrava parlare tantissimo. Ecco, allora, sollevai lo sguardo al soffitto nel tentativo di distrarmi, per non fare una brutta figura con la signorina, che arrivata al bancone, aveva preso a guardarmi come se volesse per qualche ragione studiarmi. Lassù, però, c’era a provocarmi una gigantografia di Marilyn accovacciata sulle gambe con una gonna molto corta che sorrideva, “satura” di piacere. Bevvi il latte in un sorso, quasi mi ustionai, mentre qualche gocciolina di latte cadde sul mio vecchio e lungo cappotto blu.
    
    “Si è fatto male? Si è sporcato?”, dal balcone proveniva la sua voce giovane, preoccupata e divertita.
    
    Pensai che razza di figura, “ora pago e me ne vado” ma non riuscivo proprio a staccarmi da quel tavolino, “No, tutto bene, grazie!”. Dopo un quarto d’ora ero ancora là seduto, con il giornale aperto sempre a pagina 7 ...
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