Buon anale...cioè, buon natale....
Data: 12/02/2019,
Categorie:
Etero
Autore: masteralex666
La notte della vigilia è sempre stata un occasione di festa. Tornare al paese per scendere a festeggiare in piazza, al mio pub-rock preferito, è un appuntamento immancabile come l'irpef.
Il bancone del pub diventa un palco, nell'arco della notte, dove ubriachi danno sfogo al loro desiderio d'amore, abbracciando sconosciuti, provando goffamente ad abbordare ragazze in minigonna con cappellini da santa claus, per poi trovarsi a cantare con altri ubriachi che probabilmente poco risentiranno della malinconia del concludere un altra serata da soli nel proprio letto.
Io non sono meglio di queste persone, io pure sono un ubriacone. So essere molesto, so essere cattivo, so essere motivo di paura ed apprensione per chi mi vuole bene...ma io ho avuto fortuna. Una sola grande fortuna. Io sono un punk rocker.
Sono un punk senza cresta e senza borchie ormai, sono un punk 34enne senza un soldo che ancora insegue lo stupido sogno di dare un senso alla propria esistenza, sono un malato terminale di adolescenza... ma se non fossi tutto ciò, P probabilmente non si sarebbe interessata troppo a me.
Capiamoci bene:
P è una regina hard rock 32enne.
P è una ragazza dall'ombelico ipnotico, dai seni di legno, con gli occhi più scuri e profondi della fossa delle marianne.
P porta ancora le cicatrici sul vloto e sul seno, di una malattia terribile che la voleva morta prima che avesse l'età per guidare un automobile.
P non ha più paura di NIENTE.
P vive delle proprie emozioni ...
... e dei propri istinti, scopa per rabbia, per amore, per curiosità. Ma mai per noia.
Nessun ubriacone al mondo può sperare di trovare nulla, di notte, sulla via di casa, che sia immensamente bello grande e profondo come il cuore di P.
Mi fermo a brindare con lei al lieto natale e facciamo scontrare i bicchieri con tanta forza che la schiuma della birra le schizza sul viso. Sorride strizzando gli occhi, la afferro dolcemente dietro la nuca,passandole la mano fra i capelli corvini, e asciugandole gli schizzi col pollice.
Le passo il dito sulla cicatrice che le sottolinea l'occhio, sul labbro dal rossetto sbavato e per un atimo ha un sussulto.
Mostra i denti bianchi e affilati per una frazione di secondo come per mordermi, ma poi si morde il labbro inferiore...guardandomi come un gatto guarda il topo che si ilude di poter vincere.
Sappiamo già come andrà a finire, ma aspettiamo. Aspettiamo l'ultima birra. Aspettiamo che questa deliziosa farsa arrivi al suo compimento, e mi invita da lei a bere l'ultimo drink.
Mentre la seguo verso la sua macchina, barcollo un poco. Mi afferra per la fibbia della cintura e mi strattona dolcemente. I sui jeans strappati lasciano intravvedere qualche lembo di lei appena turbato dal freddo. La pelle nera dei suoi stivali e le sue borchie son fredde ed attraenti quanto lei.
I fianchi stretti sono il preludio di un culo tondo come il mondo e io per un attimo mi perdo dentro di esso, fino a quando si gira e guardandomi di profilo,per ...