1. Dal diario di uno sconosciuto


    Data: 15/02/2019, Categorie: Tradimenti Autore: Zindo, Fonte: Annunci69

    ... vedo una donna che allatta certo vedo la poesia della maternità ma mi prende anche la smania di palpare quel seno per sentirne la consistenza, per verificare se la pelle è così morbida come sembra. Ma anche nella parte intima com'è fatta veramente una donna? Sì, più o meno la immagino, ma dal vero? Cioè me la immagino per modo di dire, mica tanto bene. Come fa ad avere quattro labbra ? Due grandi e due piccole secondo il libro di scienze che però sul disegno più che labbra sembrano petali di rosa allargati, E il clitoride cos'è? Com'è? Una specie di pisellino piccolo, piccolo; o cosa? O me? Che voglia ho di vederla una vulva vera... Perché vulva,come sul libro? Figa è più bello da dire. Oh quanto mi piacerebbe studiarla nei dettagli, da vicino, con calma una bella figa vera. Ma è peccato gravissimo. Oggi Don Antonio mi ha proprio convinto. E' peccato. Come me, leggo sulle facce degli altri, tutti siamo un poco in peccato. Mi sa che questa sera saremo in tanti a chiedere di essere confessati.
    
    Seminario Vescovile di Civita Sant'Andrea- 12 Ottobre 1959 (dopo il desinare serale)
    
    Come prevedevo la lezione di Don Antonio non ha colpito solo me. Dopo la recita dei vespri c'era la fila per confessarsi. Io e Guido ci siamo guardati come a chiederci se valeva la pena metterci in attesa. Guido mi ha fatto un cenno con il capo come a dire “Ce ne vogliamo andare?”. Io ho annuito. Ci siamo diretti alla sala Sant'Agnese, quella adiacente alla biblioteca dove andiamo per studiare. A ...
    ... quest'ora però chi ci si reca ci va per fingere di studiare; si ottengono due risultati: si guadagna prestigio agli occhi dei preti se ci si emette con un libro aperto davanti e si può parlare con qualcuno. A quest'ora sono sempre pochi i presenti, nessuno quelli interessati allo studio. Infatti ci troviamo solo io e Silvio, lo studioso per eccellenza, quello davvero legge e studia. Io e Guido ci mettiamo in fondo al grande tavolo sull'angolo opposto della sala, ovviamente con un libro ciascuno aperto innanzi a noi, l'uno accanto all'altro con le facce rivolte verso la porta per poter veder se arriva qualche altro, o meglio se arriva qualche sorvegliante. Guido va subito al sodo:- “Che volevi confessarti pure tu? Non mi dire che fai pensieri cattivi come quelli di cui ha parlato Don Antonio!”-
    
    “Perché tu non ci pensi mai?”.
    
    “Qualche volta, ma non in maniera morbosa e poi, lo hai sentito che ha detto? Il pensarci di per sé non è peccato, perché non dipende da noi se il pensiero viene in mente. Il peccato sta nel coltivarlo quel pensiero, nel fantasticarci sopra, nell'elaborarlo con l'immaginazione. Questo ha detto Don Antonio che è peccato”.
    
    “Perché tu quando ti vengono certi pensieri riesci a scacciarli dalla tua mente?”.
    
    ” Sì e no. Cioè è un poco come quando viene fame e non è ancora ora del refettorio. Non è che la fame si può scacciarla, ma si può placarla; voglio dire: una caramella o un biscotto o qualcosa e lo stimolo della fame si attenua. Così con quei ...
«1234...10»