1. Effetto nico - 2


    Data: 15/02/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad

    Credo sia inutile star qui a raccontare l’ansia con cui attesi lo sviluppo delle foto, la palpitazione con lui aprii i bustoni che avevo ritirato dal fotografo, le seghe con cui accompagnai la visione: sono cose facilmente immaginabili. Un paio di settimane dopo, Nico mi telefonò e fissammo un nuovo incontro. Stavolta veniva direttamente a casa mia e siccome faceva molto caldo, decisi puttanescamente di aspettarlo indossando una canottiera colorata e dei pantaloncini cortissimi, sotto i quali non indossavo niente.
    
    Nico fu puntuale e nel rivederlo lo trovai ancora più seducente, specie con quel leggero ansimare per i tre piani di scale che si era fatto.
    
    Dopo i saluti, si accomodò, gli diedi le foto e mi sedetti accanto a lui per guardarle e commentarle insieme. Il che, naturalmente, unito alla sua vicinanza a contatto di coscia, produsse ben presto i suoi effetti e l’uccello mi si cominciò ineluttabilmente a stirare sotto i pantaloncini.
    
    “Belle, - fece lui soddisfatto, dopo averle guardate tutte – sei un bravo fotografo.”
    
    “Grazie; ma è il soggetto che mi ispira.”, dissi con un sorriso.
    
    “Vedo!”, ghignò lui, accennando alla mia visibile erezione.
    
    Scoppiai a ridere.
    
    “Beh, sai com’è…”, mi scusai scherzosamente.
    
    “Prenditi pure quelle che ti piacciono.”, proseguì lui, dandomi il mazzo di foto.
    
    Allora ne scelsi sei o sette di quelle più intriganti, almeno per me, e gli riconsegnai le altre.
    
    “Solo quelle? Prendine ancora.”, fece lui.
    
    “No, mi ...
    ... bastano queste per farmi un po’ di seghe. - risposi con la naturalezza che ormai si era instaurata fra noi – A te invece servono per i tuoi contatti.”
    
    Ma non fatevi ingannare dalla mia falsa disponibilità: in realtà avevo fatto fare due copie di ogni rullino: non sono mica scemo!
    
    Lui mi ringraziò, le riguardò tutte, ne scelse un paio e generosamente me le regalò:
    
    “Queste possono servire di più a te!”, mi disse, ridacchiando.
    
    E in effetti lo ritraevano in pose più adatte a stuzzicare la mia lussuria, che non l’interesse di una donna.
    
    “Ah, grazie.”, feci, ammirandole con un sospiro silenzioso.
    
    “Facciamo qualche scatto?”, gli chiesi dopo.
    
    “Volentieri, - rispose – ma non oggi. Devo essere a casa fra mezzora, mia moglie…”
    
    “Sei sposato?”, gli chiesi stupito.
    
    “Sì, non te l’ho detto?”
    
    “No”
    
    “Pensavo di sì… Ti crea problemi?”
    
    Feci spallucce:
    
    “Se non ne crea a te... Ma scusa, come fai a gestire i tuoi contatti, se sei sposato?”
    
    “Eh… sai…”, rispose evasivamente.
    
    “No, scusa, non sono affari che mi riguardano.”, lo interruppi subito.
    
    “Grazie delle foto, - disse lui alzandosi – ci sentiamo un altro giorno. Appena ho un pomeriggio libero, ti faccio un colpo e organizziamo, ok?”
    
    “Ci conto.”, risposi, accompagnandolo alla porta.
    
    L’erezione si era dileguata: mi rimaneva solo una macchia appena visibile sul davanti dei pantaloncini.
    
    “Grazie ancora.”, disse salutandomi.
    
    “Figurati, è stato un piacere.”, e non mentivo.
    
    Rimasi sulla soglia, ...
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