1. Effetto nico - 2


    Data: 15/02/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad

    ... In genere lo aspettavo già mezzo nudo e gli facevo trovare un porno, ovviamente etero, già avviato sul televisore, così da non perderci in chiacchiere inutili.
    
    Dopo aver dato un’occhiata più o meno interessata alla scena sullo schermo, lui si spogliava e io iniziavo a scattargli foto, dandogli gli opportuni suggerimenti sulle pose da assumere.
    
    In realtà, devo confessare che era più per me che lo facevo, in quanto trovavo terribilmente eccitante star lì a suggerirgli con fredda professionalità: “Impugnati il cazzo un po’ più in basso… adesso spingi su il bacino… ecco, così… fantastico…; oppure: Scappellalo bene, fa’ vedere che sei tutto bagnato… Facci venir voglia di leccartelo…”
    
    Lui ridacchiava a quest’ultima battuta, sapendo benissimo quanto fosse vera. Ogni tanto gli chiedevo se potevo fargli qualche scatto per me.
    
    “Certo, - rispondeva lui sornione – come vuoi che mi metto?” e si sottoponeva di buon grado a qualunque mia richiesta.
    
    Fu così che una volta arrivai a fargli un magnifico primo piano del buco del culo, con lui stesso che si teneva aperte le chiappe! Dal che capii che la cosa doveva eccitare moltissimo anche lui, tant’è vero che da allora fu egli stesso a offrirmi spontaneamente fantastici scorci della sua intimità inviolata.
    
    “Questa è per te”, mi diceva, piegandosi e aprendosi il culo con le mani.
    
    “Hai un buco fantastico, - gli dissi una volta – te l’hanno mai leccato?”
    
    “No….”, rispose mezzo scandalizzato.
    
    “Beh immagino che ...
    ... difficilmente una donna sia propensa a leccare il culo al proprio uomo.”
    
    “E tu?”, scherzò lui.
    
    “Io lo adoro… - esclamai con tono libidinosamente sognante – Se vuoi, te lo faccio… così vedi cosa si prova a sentirsi frugare il buco da una lingua calda… bagnata…”
    
    “Sei un porco!”, ridacchiò lui e la cosa finì lì.
    
    Ebbene, lo ammetto: ero completamente succube del magnetismo erotico che si sprigionava da quel maschio così straordinariamente virile: non so neanch’io cosa avrei dato per realizzare anche soltanto uno dei desideri selvaggi.
    
    Dopo averlo fotografato in lungo e in largo, dopo averlo rivoltato come un calzino, era il mio turno: allora mi spogliavo del poco che mi era rimasto addosso e mi offrivo a lui… Già: mi offrivo… perché questo era il vero spirito della mia esibizione.
    
    C’era una differenza sostanziale tra me e Nico: lui era fondamentalmente un narcisista innamorato di se stesso e del suo cazzo; si esibiva per il gusto di farsi ammirare e che ci fossi io o un’altra persona, credo che gli sarebbe stato del tutto indifferente. Per lui l’eccitazione nasceva dal fatto che ci fosse qualcuno, meglio se un uomo, a guardarlo e a magnificare la sua virilità, basta. Che poi questi lo desiderasse anche sul piano sessuale era un di più che lo gratificava maggiormente nel suo amor proprio.
    
    Per me era diverso: per me era ogni volta un tentativo di seduzione. Io mi esibivo per lui, mi offrivo a lui nelle pose più sconce, più sessualmente allusive, con l’aspirazione segreta ...