Effetto nico - 2
Data: 15/02/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: adad
... tutto ammaliato da quello spettacolo così strippante; infine, presi silenziosamente la macchina fotografica e, senza dirgli niente, iniziai a scattare. Appena se ne accorse, Nico cominciò ad assumere le sue pose preferite.
Tutto il primo rullino fu consumato per quegli scatti in cui si mettevano maggiormente in risalto le dimensioni e la possanza del suo nerchio, ma che per me finirono col risultare noiosi e ripetitivi. Comunque, erano queste le foto che gli servivano per i suoi annunci e le sue relazioni sociali, e io non potevo che sottostare alle sue necessità.
Avevo da poco iniziato il secondo rullino, quando vincendo la ritrosia:
“Senti, faresti qualche foto pure a me?”, gli chiesi all’improvviso.
“Ah, volentieri.”, rispose.
Allora gli diedi la fotocamera e mi tolsi la maglietta e i pantaloncini. Mi feci fare qualche scatto in mutande, con il cazzo duro ben delineato sotto la maglina elastica, le palle mezzo fuori dalla sgambatura ecc.; poi mi tolsi pure quelle e, dopo un attimo di imbarazzo, presto dileguato, mi esibii al meglio delle mie attitudini puttanesche.
Il culmine lo raggiunsi quando mi piegai a novanta gradi col culo rivolto all’obiettivo e mi slargai le natiche con le mani, scodellandogli il buco davanti agli occhi e quasi offrendoglielo pronto e disponibile.
Per un attimo sperai con tutte le mie forze che si lasciasse vincere dall’istinto predatorio del maschio, che cedesse alla fregola animalesca, che sentivo sprigionarsi da lui come un ...
... fluido magnetico, sperai che buttasse via la macchina fotografica e mi saltasse addosso, che mi puntasse il suo nerchione spasimante sul buco in calore e me lo sbattesse dentro senza riguardi come la più lurida delle sue puttane.
Ma lui continuò a scattare: si menava l’uccello e scattava… E il mio desiderio spasmodico si consumava senza appagamento.
Finito il rullino, tornammo in soggiorno; Nico si stravaccò sul divano e riprese a guardare il film, ormai alle sue battute finali. Mi sedetti accanto a lui e allungai la mano a carezzargli le palle gonfie. Lui non disse niente: si prese il cazzo e cominciò piano a menarselo.
“Fatti una sega, dai.”, mormorai continuando a carezzargli i coglioni.
“Fattela pure tu.”, rispose lui, accelerando il ritmo.
Allora corsi a prendere un asciugamano e glielo diedi; poi mi gli risedetti accanto e presi a segarmi pure io, guardando lui, che ogni tanto guardava me. Mi bastarono pochi secondi e con un lungo gemito mi abbandonai all’indietro sullo schienale del divano, sbrodolandomi tutto sul petto e sulla pancia.
Lui mi fissò con occhio vacuo e subito dopo lo vidi incordarsi, afferrare con un grido strozzato l’asciugamano e tamponarselo sul cazzo, scosso da un orgasmo apocalittico. Finito che ebbe, ci ripulimmo alla meglio e ci rivestimmo.
Fu così che iniziò il nostro sodalizio, come dire?, erotico: non appena rimaneva a corto di foto, il che succedeva più o meno una volta al mese, Nico mi telefonava e veniva per una seduta. ...