Nelle sue mani - 3
Data: 19/02/2019,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Gay / Bisex
Sensazioni
Altro,
Autore: Naughty Bard
... Povero ingenuo, preoccuparsi così per una banale nullità.�Cavolo! E adesso?!� gli fa eco Vincenzo che, con un�apprensione artefatta e menzognera e un luccichio negli occhi, prosegue �mmm� bisogna rimediare�� si alza e prende il cellulare sul canterano. Chi cazzo chiama, ora? Che accidenti avrà in mente? Tremo già al pensiero.�Akil! Ciao bello, come va?!� aggrotto la fronte. Akil? Ma che? Akil è un ambulante senegalese che passa spesso in negozio e di cui Vincenzo è affezionato cliente. Da quanto ne so, i due sono abbastanza in confidenza e il mio bel padrone lo chiama sovente per farsi portare la merce direttamente a casa.�Si, tutto bene, amico! Sei in giro con Yusuf?� io e Fabio stiamo a guardare in silenzio, cercando di capire, cercando di immaginarsi che cosa stia per succedere anche se è evidente che le nostre emozioni in questo preciso istante siano diametralmente opposte. Lui sorride e leggo eccitazione nei suoi occhi, quell�eccitazione divertita che si prova quando si sperimenta qualcosa di nuovo ed allettante. Io comincio ad avvertire un presentimento che non riesco a staccarmi di dosso, un presentimento tutt'altro che piacevole.�Senti un po! Te la ricordi quella passerina bianca che ti ho promesso?!� del sudore freddo comincia a formarmisi sulla fronte.�Hehehe!! Allora ascoltami bene�� il mio padrone si sta allontanando, fino a chiudersi in camera e io rimango con un palmo di naso. Resto immobile.Un rumore mi desta. Fabio si è alzato dalla sedia e mi guarda. Siamo ...
... soli per la prima volta da quando ha scoperto tutto.�Gianni, ti piace davvero tutto questo?� mi chiede serio. E� la mia ultima chance. Che cosa posso rispondere? Sono mille le cose che vorrei dire e il mio ultimo frammento di orgoglio grida disperato vendetta. Ma sono grida sorde e lontane, attutite e velate dalla sublime superiorità dei miei cugini, del loro essere e dall�indecente inferiorità del mio. Non le posso ascoltare. Abbassando lo sguardo annuisco:�Si padroncino�� silenzio.�Ma perché?� continua calmo e io vorrei gridargli di smetterla con le domande.�Non te lo so spiegare, padroncino� so solo che è così�� lui mi osserva per alcuni secondi, poi torna a sorridere e scuote la testa divertito:�Che frocio sfigato, che sei�� constata, brutalmente sincero e dai suoi occhi intravedo l�ombra della stessa aria di altezzosa strafottenza con cui Vincenzo mi guarda sempre.�Vieni con me, schiavo.� l�ha capito il gioco, eccome se l�ha capito, ahimè! Lo seguo come un cane nella stanza accanto, il salotto. Lui va verso il divano e si sfila gli shorts e i boxer, lasciandoli cadere per terra. E� nudo, adesso e si butta a sedere all�indietro, in maniera platealmente scomposta, esattamente il genere di cose per cui mia zia lo rimprovera di continuo. Le palle e il cazzo moscio gli ballonzolano sconciamente. Scivola in avanti talmente tanto da essere quasi sdraiato. Mi fa cenno di avvicinarmi con una mano e, quando mi ha a tiro, mi guida la faccia sotto lo scroto.�Annusa.� mi dice solo e ...